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 2020  aprile 24 Venerdì calendario

I colori della moda durante la quarantena

Ogni stagione, ogni momento storico, nella moda, ha i suoi colori. Secondo Kimberly Chrisman-Campbell, storica della moda e autrice di Worn on This Day: The Clothes That Made History, (Indossato quel giorno: i vestiti che hanno fatto la storia) a influenzare la moda non sono i trend di stagione o le proposte fatte in passerella dagli stilisti più richiesti al mondo, quanto piuttosto i cambiamenti storici epocali.
I nostri capi, durante la quarantena, si tingono così di tante, variegate sfumature che hanno un significato tutto particolare: motivano, tengono alto l’umore, rasserenano. Esiste infatti una sorta di cromoterapia modaiola, che comunica, rilassa e fa star bene a seconda della tonalità che si indossa. La potenza e il potere comunicativo dei colori è ben noto, ed oggi, più che mai.
LA POSITIVITÀ
Lo sa bene la Regina Elisabetta II di Inghilterra che, qualche settimana prima di compiere 94 anni, nell’ultimo discorso fatto alla nazione, ha voluto rassicurare il popolo britannico scegliendo una delle tinte candidate a diventare must per questa primavera-estate sospesa tra le mura di casa e l’esterno, il verde Biscay, una nuance fresca e brillante vicina al verde acqua che, come tutte le gradazioni del green infonde speranza e positività. Non è un caso nemmeno che l’arcobaleno, insieme all’hashtag social #andràtuttobene, sia diventato il simbolo della quarantena dettata dal Covid-19, un concentrato di pensieri positivi per andare avanti.
È proprio la necessità di positive vibes, dopo quasi due mesi di isolamento forzato che rende più che mai importante seguire un nuovo codice stilistico nella scelta dei colori da adottare anche nei look in casa, per le tenute sportive e comode che si indossano. Ad esempio il nero, che sì è simbolo di mistero ma evoca anche pensieri cupi, è praticamente abolito, salvo che per video call di lavoro importanti in cui sia necessario uno stile più formale. Via anche le 50 sfumature di grigio che non giovano alla pelle poco luminosa di questo periodo e nemmeno allo spirito, e i marroni scuri tipicamente invernali e cupi.
In pratica con le nuances il cambio di stagione è da fare ora, obbligatoriamente, per andare incontro ad una fase 2, al momento della ripresa e della ripartenza con positività. L’imperativo è quello di cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno. Largo infatti alla palette pastello in stile Queen Elizabeth con i tocchi vitaminici del lime, del liliac, del rosa e dell’azzurro cielo.

LO SPECCHIO
Sono un toccasana per l’umore ma pure per il volto che torna ad illuminarsi anche se al momento gli è preclusa ogni forma di abbronzatura. Li usa anche l’influencer Chiara Ferragni su una tuta felpata e romantica. Diletta Leotta invece opta per il giallo del vestito in felpa, come Gigi Hadid che in casa, gioca davanti allo specchio indossando una giacca yellow ed un turbante in testa.
«Usare capi colorati, in questa situazione di isolamento, come l’arancione, il verde, il rosa o l’azzurro, aiuta a combattere depressione ed abbrutimento e a sentirsi meglio con se stessi» spiega Massimo Leonardelli, pr e consulente d’immagine delle star. «Certo se non si è abituati a vestirsi con nuances sgargianti si può puntare su declinazioni meno sature e sul bianco, il colore della purezza e della perfezione simbolo di libertà, o sugli accessori, come fa la super modella Iman Bowie che, su Instagram, sfoggia collane, orecchini variopinti e dalle tinte forti, o come suggerisce Sophia Loren che in casa indossa sempre un pullover rosso o nero a V ed uno splendido foulard colorato al collo».
Coloro che vogliono trovare pace e tranquillità, oltre che pensieri positivi, possono optare anche per nuances meno sature, più chiare e quotidiane. «In questo momento, per trovare in se stessi serenità e per calmare gli animi ci si può rifugiare in capi dalle sfumature rasserenanti come il bianco, il panna, l’écru, il celeste chiaro», dichiara Guillermo Mariotto, direttore creativo di Gattinoni.
«Durante questa quarantena, quando mi vesto al mattino, ad esempio io cerco colori che mi ricordino la mia quotidianità in Italia – aggiunge – la tonalità del pane, del cappuccino, colori neutri ma comunque molto evocativi, e mi sento molto meglio. Per tornare ai colori forti, audaci, quindi c’è tempo. Li useremo sotto l’arcobaleno perché a quel punto, come succede sempre quando spunta dopo un temporale, vorrà dire che sta tornando il sole».