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 2020  aprile 23 Giovedì calendario

Russia, sale a ruba contro il virus

Se il prezzo del petrolio crolla, quello del sale da cucina vola. La Russia di Vladimir Putin è alle prese con questo duplice effetto causato dall’emergenza coronavirus: da una parte la caduta del prezzo dell’oro nero, dall’altra un’impennata nella richiesta di sale.
La settimana scorsa il ministero della salute russo ha diffuso una nuova raccomandazione per fare prevenzione: gli esperti hanno consigliato di effettuare lavaggi del naso con una soluzione salina perché ridurrebbe il numero di agenti patogeni virali e batterici presenti nella cavità nasale e la procedura, come ha rimarcato l’agenzia Ria Novosti, potrebbe essere efficace nella prevenzione del coronavirus se utilizzata assieme ad altre misure protettive.

I russi si sono così fiondati nei supermercati per fare incetta di sale da cucina e prepararsi la soluzione salina. «L’irrorazione della mucosa della cavità nasale con una soluzione isotonica di cloruro di sodio riduce il numero di agenti patogeni sia virali che batterici», ha scritto il ministero in una nota, ricordando di adottare altre misure igieniche, come il lavaggio accurato delle mani con soluzioni antisettiche, ma anche indossando dispositivi di protezione personale, dalle mascherine ai guanti.

Ma la novità della soluzione salina, ha scritto il Kommersant, nel giro di pochi giorni ha portato a un aumento della domanda di sale del 20%, secondo quanto ha riferito al quotidiano economico Dmitry Leonov, il direttore di Rusprodsoyuz, l’associazione dei produttori e fornitori agroalimentari a cui aderisce anche Russol, la principale realtà che commercializza sale in Russia.

Un aumento della domanda che secondo l’analista Dmitry Chumakov poggia su tre fattori: non solo la raccomandazione del ministero della salute per i lavaggi nasali, ma anche una propensione a cucinare di più a casa e l’effetto scorta su un prodotto utile e relativamente poco costoso. Evgeny Ivanov, esperto dell’Istituto per lo studio dei mercati agricoli, ha spiegato che i produttori potrebbero sfruttare questa situazione per aumentare i prezzi. Anche perché, ha detto il ricercatore, alcune imprese non sono nelle condizioni di aumentare la produzione di sale in breve tempo, visto che sono necessari investimenti ingenti.

Sulla stessa linea Andrei Sizov, direttore di Sovecon, agenzia d’analisi dei mercati agroalimentari: sulle colonne del Kommersant ha spiegato che il sale è prodotto soprattutto in Siberia e nella regione degli Urali, dove non logisticamente è semplice e rapido intervenire sugli impianti di produzione.

Fino alla settimana scorsa i prezzi del sale da cucina non aveva subito variazioni significative, nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile, per esempio, l’Istituto statale di statistica Rosstat aveva rilevato un aumento dello 0,6%; ma dopo l’uscita del ministero della salute si è innescata una corsa all’acquisto di sale. Le autorità sanitarie russe, però, continuano ad invitare i cittadini a minimizzare i contatti sociali e ad evitare cure fai da te. «Il trattamento dei sintomi causati dall’infezione da coronavirus può essere prescritto esclusivamente da un medico», è stato ribadito, «la scelta e la combinazione dei farmaci dipende dalla gravità dell’infezione e il trattamento deve essere effettuato sotto controllo medico».