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 2020  aprile 23 Giovedì calendario

Perché guardiamo così tanto il meteo?

Lo cantava Eric Idle nei panni di uno dei ladroni messi in croce al fianco di Brian di Nazareth nel film che avvicinò i Monty Python alla scomunica: «Bisogna sempre guardare al lato luminoso della vita». Non importa quanto terribile sia la quarantena, quanto plumbeo sia il presente che ci è dato da vivere. La speranza è che quando ne usciremo ne usciremo con un bel sole. E per non farci cogliere impreparati stiamo chiedendo in massa ai meteorologi di vaticinare il futuro che speriamo.
Nello scorso mese di marzo, a chiusura in casa già attivata e speranze di uscita ridotte al minimo, il sito ilmeteo.it ha registrato un incremento del 54% di consultazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Eppure eravamo già rinchiusi, che fuori piovesse o brillasse il sole era nella pratica un’informazione rilevante per una minima parte della popolazione. E in effetti le ricerche sul sito, come spesso accade alle ricerche sui siti, che rivelano su noi stessi molto più di quanto siamo disposti ad ammettere, si sono concentrate nella maggior parte dei casi sugli articoli che provavano a raccontare le tendenze nel lungo periodo. In pratica sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+136%) gli utenti alla caccia di analisi su come potrà essere la prossima estate, quella in cui ancora non sappiamo se potremo o meno fare delle ferie da qualche parte che non sia il pianerottolo. La maggioranza delle ricerche interne al sito è stata effettuata utilizzando parole chiave speranzose, tipo "sole" o "alte temperature". Non solo, sono aumentate le interazioni e i commenti per suggerimenti sulle mete dal meteo più stabile per i prossimi mesi.
A guardare i dati, francamente, se ne esce rincuorati. È come se la celebre sensazione di leggera follia ci prendesse per qualche attimo e come per incantamento ci portasse in un luogo bello per quanto incerto come il futuro e ce lo facesse costruire a nostra immagine, assolato e libero. Proprio per questo contemporaneamente si erano praticamente azzerate le ricerche sul meteo dei giorni di Pasqua e Pasquetta (intanto perché crudelmente sono stati i più asciutti e assolati dei 2500 anni - da prima che si celebrasse la prima Pasquetta insomma) ma perché la gente non voleva vedersi spiattellata lì in faccia tutta quella bellezza durante la detenzione. Ora è vero che per poter mettere fuori il naso saremmo pure disposti a sopportare la neve a maggio, ma siamo inguaribili romantici e alla Fase 2 chiediamo di non fare scherzi e arrivare con un bel sole.