Il Messaggero, 23 aprile 2020
Il Polo Nord in 30 anni resterà senza ghiacci d’estate
La Terra sta cambiando, e lo fa più rapidamente del previsto. Tra trent’anni, e quindi entro il 2050, alla fine dell’estate l’Oceano Artico potrebbe essere completamente libero dai ghiacci. Lo afferma uno studio diretto da Dirk Notz, metereologo dell’Istituto Max Planck e dell’Università di Amburgo. Il risultato, che tiene in considerazione 40 diversi modelli climatici, è stato raggiunto con la collaborazione di metereologi, glaciologi e oceanografi di 21 istituti di ricerca. Tra questi gli italiani della Fondazione CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
«La maggior parte dei modelli che abbiamo preso in esame – spiega l’italiana Dorotea Iovino, oceanografa dell’Università di Bologna – prevede che entro il 2050 l’Artico, alla fine dell’estate, sarà libero dai ghiacci».
Per secoli i ghiacci dell’Artico, che circondano il Polo Nord, si sono estesi quasi senza interruzioni tra le coste settentrionali del Canada, dell’Alaska, della Groenlandia e della Siberia. Da millenni, gli inuit (eschimesi) e altri popoli del Nord si spostano sul ghiaccio per cacciare foche e trichechi. Dal Cinquecento, i tentativi di navigare dall’Atlantico al Pacifico costeggiando a settentrione l’America (Passaggio a nord-ovest) o la Russia (Passaggio a nord-est) hanno impegnato navigatori di molti paesi diversi. Negli ultimi anni, esploratori come i norvegesi Borge Ousland ed Erling Kagge e il sudafricano Mike Horn hanno raggiunto il Polo Nord con gli sci, e traversato la calotta di ghiaccio dalla Siberia all’Alaska o viceversa. Tra pochi decenni, spiega la ricerca che arriva da Amburgo, questo mondo potrebbe non esistere più.
EVOLUZIONE
Per anni, utilizzando gli stessi modelli, i ricercatori hanno studiato la possibile evoluzione del ghiaccio marino dell’Artico nel caso di forti emissioni future di CO2, e di interventi scarsi o nulli per il contrasto del cambiamento climatico. Nelle simulazioni basate su questa ipotesi, la copertura di ghiaccio scompariva in tempi molto rapidi. Lo studio appena pubblicato, invece, mostra che il ghiaccio intorno al Polo Nord è destinato a scomparire per buona parte dell’anno anche se le emissioni di CO2 verranno ridotte. «Anche se si riuscisse a ridurre le emissioni rapidamente e in maniera sostanziale, riuscendo a rimanere al di sotto dei 2 gradi di riscaldamento globale, il ghiaccio marino nell’Artico potrebbe occasionalmente scomparire in estate anche prima del 2050. È una notizia che ci ha veramente sorpreso» commenta Dirk Notz, il responsabile del gruppo di ricerca.
ALLA DERIVA
Oggi il ghiaccio alla deriva nel Mar Glaciale Artico, e quindi intorno al Polo Nord, è ancora presente tutto l’anno. Ogni estate, la sua estensione si riduce. Negli ultimi decenni, a seguito del riscaldamento globale, la superficie del ghiaccio si è ridotta, con gravi conseguenze per gli animali, e per gli uomini che vivono in quelle terre estreme. Il ghiaccio mantiene fresca la regione artica riflettendo la luce solare. La sua scomparsa completa, anche se solo per qualche mese ogni anno, porterà un aumento del clima in tutti i Paesi che si affacciano sull’Artico. Causerà l’estinzione dell’orso polare, ma creerà seri problemi anche agli umani.