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 2020  aprile 22 Mercoledì calendario

Le storiche distillerie Usa produrranno vaccini

Al picco dell’epidemia Covid-19 negli Stati Uniti, 800.000 casi e oltre 42.000 vittime, il professor Arthur M. Silverstein ha un’idea: «Il governo - dice - potrebbe nazionalizzare, requisire o mobilitare tutte le distillerie di liquori e le fabbriche di birra del Paese». Perché mai l’amministrazione del presidente Donald Trump dovrebbe, con un improvviso ordine esecutivo come quello che ha sospeso l’emigrazione negli Stati Uniti dopo decenni, porre sotto la mano pubblica gloriosi brand dei cocktail, come il «Maker’s Mark», la più antica distilleria di bourbon whiskey americano a Loretto, Kentucky, in attività dal 1805, quando Napoleone venne sconfitto a Trafalgar e vinse Austerlitz?
Sono ore drammatiche, in cui parlano personaggi che farebbero bene a tacere, il Nobel Montagnier va sui social come un troll dispettoso di San Pietroburgo sul virus «nato in laboratorio», e stelle dello spettacolo, dagli attori Woody Harrelson e John Cusack alla cantante M.I.A., irretiscono milioni di fan spiegando che l’epidemia ha dietro la lobby della comunicazione 5G. Meglio, dunque, chiarire subito che il professor Silverstein non è l’ennesimo pagliaccio universitario che sparge bugie sui poveri morti. Docente di immunologia e storia della medicina alla Johns Hopkins School of Medicine, Silverstein è scienziato di fama, con anni di lavoro nella medicina militare dell’Armed Forces Institute of Pathology, guidato dal leggendario immunologo Ernest Goodpasture.
La medicina nelle forze armate Usa, comunità di milioni di uomini e donne, era, durante la Guerra Fredda, assistenza e ricerca ma anche logistica, inutile avere un hangar pieno di medicine se servono urgentemente dall’altra parte del fronte. La proposta del dottor Silverstein nasce da questa consapevolezza, magari non sempre presente a medici e direttori sanitari dell’ultima generazione, abituati a fare gli ordini online e ricevere il materiale richiesto in poche ore: anche quando avremo vaccini, test, terapie di anticorpi efficaci contro il virus riproducibili in un laboratorio, non significa che potremo produrli in scala sufficiente al fabbisogno dei vari Paesi. Prendete, ad esempio, l’Italia, sulla carta abbiamo necessità di 60 milioni di dosi, ma se ne occorressero due, ricordano i sanitari, le aziende dovrebbero produrne il doppio, solo per noi.
In America i laboratori industriali hanno la capacità di preparare tra 5 e 10 milioni di dosi di vaccini l’anno, per lo più per l’infanzia, i viaggiatori nei paesi a rischio malattie infettive, gli anziani nella stagione dell’influenza. Contro il coronavirus servirebbero 300 milioni di dosi e, particolare che pochi citano, altrettante siringhe. «Si deve pensare in grande, parliamo di volumi che richiedono sforzo e coordinamento» dice preoccupato al «New York Times» il dottor Gordon Douglas, ex presidente della divisione vaccini della casa farmaceutica Merck.
E qui il vecchio immunologo militare Silverstein lancia l’idea di collaborazione con le distillerie. Già, in Italia come negli Stati Uniti, molte etichette note ai barman producono liquido disinfettante miscelando alcol e aromi naturali, Ramazzotti, Campari, il colosso della birra Anheuser-Busch. Ma Silverstein ha in mente di sterilizzare le distillerie e usare i giganteschi tini di fermentazione per i vaccini, «Ogni stabilimento per la produzione di alcolici può essere, rapidamente, riconvertito, prima e con meno spesa di qualunque altra linea produttiva». 
Idea balzana? No, se considerate che gli europei saranno in difficoltà a coprire il mercato interno e la Cina ha standard di qualità controversi, mentre India e Brasile, a loro volta produttori, avranno da vaccinare un miliardo e mezzo di cittadini.
Nel 1945, il geniale tecnocrate americano Vannevar Bush concepì il web e il nostro mondo digitale, riflettendo sull’esperienza bellica da direttore dell’Office of Scientific Research and Development, l’agenzia federale capace di unire le migliori menti, in divisa e in camice bianco, nel pubblico e nel privato. Silverstein propone all’America di ritrovare quello spirito, formidabile e patriottico, ma invece nelle città del Sud miliziani di destra, ostili alle misure di isolamento, minacciano in armi innocenti infermieri al lavoro.