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 2020  aprile 22 Mercoledì calendario

I traffici illeciti di pangolino

Il pangolino, piccolo mammifero che vive nelle foreste tropicali e nella savana, da mesi è sotto accusa perché sarebbe stato il vettore di trasmisione del coronavirus dal pipistrello all’uomo, in Cina, secondo alcune tesi circolate nella prima fase dell’epidemia di Covid-19. Da sempre, però, questo quadrupede che ama vivere di notte, è l’ambita preda per i trafficanti illegali. La sua carne e le sue squame sono molto ricercate in Asia, soprattutto in Cina, dove, però, da qualche tempo, il commercio è sempre più nascosto, e in Vietnam. Nel 2017 la Cina ha bandito il consumo di carne di pangolino.
A credere alla medicina tradizionale cinese proprio le sue squame avrebbero grandi virtù terapeutiche come la loro capacità di stimolare la produzione di latte per l’allattamento umano, o trattare l’infertilità o, ancora fluidificare il sangue. Nel tempo si sono aggiunte altre virtù, validate da Pechino, come l’uso nel trattamento del cancro alle ovaie e al seno, la lotta contro la malattia di Parkinson, l’anoressia e le emorroidi. Le squame vengono vendute a 5 dollari l’una nei villaggi, ma a 160 volte di più nelle fabbriche cinesi. Inoltre, la sua carne, fondente e poco grassa, è considerata un cibo scelto in Africa e in Asia. Un chilo viene venduto a 300 dollari (276 euro) nei ristoranti del Vietnam.

Comunque sia, questo animale selvatico ha un triste primato: è l’animale più cacciato di frodo al mondo. Infatti, ogni cinque minuti un pangolino viene catturato in Africa dai bracconieri e trasferito sui mercati asiatici, secondo quanto ha riportato Le Monde. I cacciatori di frodo appartengono a una rete mafiosa che è la stessa implicata nel traffico di armi, droga e avorio e anche di esseri umani. Tra il 1975 e il 2000 776 mila pangolini asiatici sono stati ufficialmente esportati, ma secondo alcuni ricercatori sarebbero almeno il doppio quelli prelevati dai loro luoghi selvaggi di vita abituale per soddisfare le richieste di questo commercio illecito, secondo quanto ha riportato Le Monde.

Il pangolino è protetto come l’elefante. I trafficanti vengono arrestati alle frontiere, ma poi subito rilasciati, secondo quanto ha riportato Le Monde. Nel 2019, grazie all’operazione Thunderball sono state sequestrate nove tonnellate di avorio e 12 tonnellate di squame di pangolino al loro arrivo nel porto di Singapore. I sequesti turbano il traffico ma non riescono a smantellare questo business illegale molto ben organizzato dove i pagamenti non lasciano traccia perchè avvengono nei paradisi fiscali.