il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2020
Auto elettrica a rischio
Il mercato globale delle auto elettriche calerà vertiginosamente nei prossimi mesi, scendendo dalle 2,2 milioni di unità del 2019 a 1,3 milioni di quest’anno e flettendo del 43%: lo dice l’agenzia di analisi Wood Mackenzie. Colpa della pandemia da Coronavirus. La stessa che, analisi alla mano, provocherà il tonfo delle vetture a batterie, minacciate anche dalla riduzione del prezzo del petrolio – che renderebbe le motorizzazioni tradizionali ancora più abbordabili e più antieconomico il passaggio all’elettrico, specie per percorrenze annue non elevate – e dall’attendismo della potenziale clientela, dovuto all’incertezza economica.
Wood Mackenzie rileva che la Cina – il più grande mercato del mondo per le auto a zero emissioni – raggiungerà i livelli di domanda fatti registrare nel 2019 solo a novembre 2020 (mentre l’Europa lo farà a dicembre): a fine gennaio, infatti, le vendite di automobili su quel mercato sono diminuite del 21% e dell’80% a febbraio.
Ma le elettriche hanno fatto ancora peggio, scendendo del 54% nel primo mese dell’anno e di oltre il 90% nel secondo. La maggior parte degli acquirenti cinesi di veicoli elettrici approcciano a questa tecnologia per la prima volta e molti rimanderanno il “grande salto” per via dell’incertezza dettata dall’epidemia. Tuttavia, quando l’effetto Covid sarà più contenuto, i consumatori potrebbero tornare a investire in un veicolo a batteria. Negli Stati Uniti, su base annua, è prevista una picchiata del 30%: lì il primo lock-down è iniziato a fine marzo, ma gli effetti si sono già riverberati sulle vendite di automobili, specie quelle elettriche.
Basti pensare che la Gm offre uno sconto di 10 mila dollari sulla sua Chevrolet Bolt e, quasi sicuramente, ci saranno altre promozioni di questo tipo per sostenere una domanda che calerà ulteriormente.
E in Europa? Nel Vecchio continente, a fronte di una riduzione del mercato auto pari al 7%, le vetture elettriche sono cresciute del 121% a gennaio e sono andate forte anche a febbraio. Tali numeri, però, non tengono conto dello tsunami da Coronavirus, che ha pesato molto sul computo di marzo e farà altrettanto su quello di aprile.
Ma su tutto questo, a prescindere dalla geografia e dalla scontistica, continua a incidere pure la grande differenza di prezzo tra auto dotate di motore endotermico e quelle con propulsore a batteria: una differenza che si farà sentire ancor di più in uno scenario mondiale di recessione. Senza contare che, secondo Wood Mackenzie, sul mercato non sono ancora arrivati i modelli più attesi, come la Ford Mustang Mach-E, che non sarà disponibile prima del 2021, la Volkswagen ID.3, in consegna nei prossimi mesi, e la prossima generazione dei modelli elettrici della Gm, che esordirà solo verso la fine del 2021.