il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2020
Le escort ai tempi del Covid-19
Un crocifisso. Lui, dall’altra parte dello schermo, urla come un maiale. Lei grida ripetutamente il suo nome: deve credere che la stia soddisfacendo. Potrebbe essere la scena di un film porno ma non siamo su un set cinematografico. Questa è realtà, o meglio, realtà virtuale, quella immune al Covid 19. Già, perché, in mancanza di contatto fisico, anche il mondo delle escort sta ripiegando sull’online. Lina ha 19 anni, chattiamo su Instagram, il suo nick è vogliosadisesso19 (550 follower). Poi c’è Alice: “Si eccitano con i piedi sporchi, io devo camminare scalza per qualche giorno e poi mando le foto”. Sono due sex instagrammer, le nuove protagoniste del mercato del sesso virtuale, esploso più che mai in questo periodo di quarantena. E, se le cam girl guadagnano a percentuale dalla piattaforma sulla quale sono iscritte in base ai minuti delle video chat, le sex instagrammer lavorano in proprio, vendono direttamente ai clienti e, talvolta, devono trattare sul compenso. Sono delle vere e proprie imprenditrici di loro stesse, o meglio, del loro cyber corpo.
“Mi definisco una escort 2.0 – dice Lina – Credo che nell’era digitale tutti ormai possano avere ciò che vogliono, internet è alla portata di tutti, anche di una escort e questo virus ci dà la possibilità di intraprendere nuove strade”. Lei, in realtà, fa questo lavoro da quasi un anno ma, nell’ultimo mese, i suoi guadagni sono triplicati arrivando quasi a 3000 euro. Le piace? “Non molto, dipende da chi trovo ma lo faccio perché sono soldi facili anche se vorrei smettere appena ne avrò la possibilità. Mi piacerebbe studiare filosofia, insegnare al liceo o fare la ricercatrice. E vorrei avere un ragazzo”. Lina vende foto e video ma evita persone che le sembrano poco raccomandabili o particolarmente morbose: “E ce ne sono tante” dice. “Un tipo, in particolare, da quando è cominciata la quarantena, ogni mattina mi manda il buongiorno con il suo pene, chiedendomi di vederci: mi fa un po’ paura”.
Ogni sex instagrammer ha un suo tariffario ma c’è una sorta di cartello, i prezzi sono molto simili: 4 euro per una sola foto, 10 per tre fino ad arrivare a 20 euro per dieci foto. Un video costa circa 25 euro “ma cambia molto in base alle richieste” dice Monia (nome di fantasia). Lei è sposata e ha due figli. Ha sempre messo post un po’ sexy (“sono un’esibizionista” confessa) ed ha cominciato a ricevere messaggi di uomini che le chiedono foto in privato. “Lavoravo part time in un centro di estetica e parrucchieri, adesso sono a casa senza soldi e ho deciso di cominciare a vendere. Mi chiudo in bagno e faccio le foto”. Monia chiede il pagamento anticipato; per questione di anonimato ha deciso di usare solo paysafecard, una carta prepagata che non richiede dati personali, conto corrente o carta di credito. Funziona così: si fa una ricarica dal tabaccaio e si riceve un codice pin composto da 16 cifre. Il cliente le manda la foto del pin e, con quel codice, lei può fare acquisti on line.