il Fatto Quotidiano, 18 aprile 2020
Negli Usa neri più colpiti perché già malati
La più famosa conduttrice e produttrice afroamericana della tv statunitense, la potentissima Oprah Winfrey, grande amica di Barack e Michelle Obama, da giorni è impegnata in un tour mediatico in veste di ospite. La figlia di una donna delle pulizie – da bambina vittima di bullismo per il colore della pelle e per gli umili natali – assurta a paladina degli oppressi ed emarginati, sta partecipando ai programmi più popolari per spronare gli afroamericani a proteggersi maggiormente dal Coronavirus. Negli Stati Uniti gli afroamericani sono risultati finora le vittime più numerose del Covid-19. “Il coronavirus sta letteralmente devastando la comunità nera negli Stati Uniti”, ha denunciato la conduttrice alle telecamere di Today. “Sta annichilendo, sta uccidendo i nostri cugini, amici, vicini. Per questo bisogna fare tutto il possibile per proteggersi”, ha sottolineato in un altro show.
Winfrey ha anche parlato delle preoccupazioni per la propria salute dopo la grave polmonite che 6 mesi fa l’ha costretta a una lunga convalescenza da cui non si è ancora del tutto ripresa. Secondo Winfrey (che sta conducendo per Apple una serie di interviste a medici, scienziati, giornalisti e malati) i neri si ammalano di più perché hanno lavori saltuari da svolgere per loro natura fuori casa: “Noi come popolo, come afro-americani, abbiamo un lavoro che non può essere realizzato da remoto”. Un altro motivo è da individuarsi nella cattiva forma fisica causata dalla fatica, ma anche dall’impossibilità di comprare cibo di qualità. L’alimentazione scorretta provoca diabete, ipertensione, problemi cardiovascolari, come lavorare in luoghi malsani provoca altre patologie tra cui l’asma. E sono proprio queste malattie preesistenti a rendere infausto nella maggior parte dei casi l’esito della battaglia contro il Covid-19. Sullo sfondo c’è la disuguaglianza sistemica che colloca gli afroamericani in cima alla lista delle vittime della pandemia negli Usa. “In questo senso non sta solo devastando la nostra comunità, ma le persone che hanno condizioni preesistenti, come me e infatti io mi sono chiusa in casa e non faccio entrare nessuno: i miei polmoni non sono ancora del tutto guariti”, ha sottolineato. In Italia invece si verifica l’esatto opposto, ma la comunità afroamericana nel nostro Paese è esigua, specialmente se comparata a quella statunitense, e recente.