ItaliaOggi, 18 aprile 2020
Il virus affonda i bookmaker
Il coronavirus rivoluziona anche il mondo delle scommesse. Prendiamo quelle sportive, con le competizioni automobilistiche ferme e il campionato di calcio in pausa Covid-19, i bookmaker sono a corto di materia prima, cioè eventi sportivi su cui far scatenare gli appassionati scommettitori. E così dal 27 aprile al 1° maggio si terrà un vertice digitale che vedrà la partecipazione di 140 relatori, tra cui più di 20 amministratori delegati dei principali bookmaker di tutta Europa, oltre che di Stati Uniti e America Latina, come ha scritto l’Agenzia France Presse. Corse e calcio, infatti, sono le due principali fonti di entrate per le agenzie che organizzano le scommesse. «Qualsiasi industria che dovesse ritirare improvvisamente il suo prodotto principale dal mercato subirebbe un grave contraccolpo», ha detto all’Afp, Andrew McCarron, amministratore delegato di Sports Betting Community, società di consulenza specializzata nel settore delle scommesse e dei giochi.
Sarà un vertice d’emergenza, in cui confrontarsi su come sopravvivere alla crisi attuale e provare a pianificare il futuro delle scommesse sportive in attesa di riprendere le normali attività. Sarà una sorta di grande brainstorming tra i big mondiali del settore: e non è escluso che si possa parlare anche di collaborazioni orizzontali tra aziende per valicare le difficoltà di questo periodo.
Motori, calcio ma anche e soprattutto ippica. Prendiamo il Grand National di Aintree, un appuntamento da non perdere: gli scommettitori britannici solitamente puntano qualche cosa come 250 milioni di sterline (circa 290 milioni di euro) su questa competizione. Il coronavirus ai primi di aprile l’ha fatta saltare, e i bookmaker hanno organizzato un’edizione virtuale, con i proventi delle scommesse devoluti al sistema sanitario.
La corsa dei cavalli riprodotta al computer è lo specchio di come il settore stia tentando di reagire alla crisi. «Le scommesse sportive online sono state proattive nel tentativo di sostituire il tradizionale calendario sportivo con eventi come gli sport virtuali, le scommesse sugli e-sport e i tornei di ping-pong», ha ricordato McCarron.
Ma i bookmaker conoscono bene i loro polli: gli scommettitori hanno un’attitudine piuttosto abitudinaria, va bene rinnovare l’offerta ma senza esagerare. «Le scommesse virtuali e gli e-sport stanno crescendo in popolarità», ha detto ancora l’amministratore delegato di Sports Betting Community, «ma le persone non sono pronte a scommettere su eventi di cui hanno poca conoscenza e nessun attaccamento emotivo».
Un cavallo appassiona, lo si può incitare; il tifo per un calciatore è un qualche cosa che può sfociare nel sentimento, ma parlare a uno schermo o prendersela con un cervello elettronico non dà la stessa soddisfazione allo scommettitore. Inoltre, rimarca l’esperto, le alternative non possono compensare la perdita dei clienti occasionali, che magari entrano in un betting shop per una scommessa settimanale. Pure le aziende che integrano le scommesse sportive con casinò e poker online sono in difficoltà: il blocco di un’importante parte del business mina le fondamenta anche delle realtà più solide. Il futuro del comparto dipende non solo dal ritorno degli eventi sportivi, ma anche da quale tipo di stimolo economico ci sarà una volta passata la fase di emergenza sanitaria. E come ha detto McCarron, i bookmaker non sono certo in cima alla lista delle professioni cui la popolazione vedrebbe di buon occhio un sostegno pubblico.