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 2020  aprile 18 Sabato calendario

Eni, Enel, Poste e Leonardo: ad confermati

Una trattativa così capillare e così "partitocratica" non si vedeva da molti anni: due giorni di summit riservati, ore di confronti tra plenipotenziari di Pd e Cinque stelle per dividersi poltronissime e poltroncine delle grandi aziende partecipate, una materia che formalmente spetta al ministero dell’Economia: ieri sera è arrivata la prima fumata bianca per le posizioni-chiave, mentre restano ancora aperte alcune postazioni di seconda fila. La prima notizia - che sarà ufficializzata soltanto oggi - riguarda la guida delle quattro big, dove sono stati confermati gli amministratori delegati uscenti: Claudio Descalzi resta all’Eni, Francesco Starace all’Enel, Alessandro Profumo a Leonardo e Matteo Del Fante a Poste. 
Per i quattro super-manager un riconoscimento del «lavoro ben fatto», come spiegava informalmente nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, anche se queste conferme sarebbero state più problematiche senza l’efficace sponsorizzazione del Pd, col Quirinale benvolente e con Matteo Renzi soddisfatto per la conferma di due supermanager: Del Fante e anche Starace. Quattro conferme che sono state "digerite" dai Cinque stelle, che proprio per questo nelle riunioni con Pd, Italia Viva e Leu hanno chiesto esplicitamente una compensazione. E così, si è perfezionata quella che un tempo oppositori radicali del sistema come i grillini avrebbero definito una "spartizione". Ai manager indicati dai Cinque stelle vanno la prestigiosa presidenza dell’Eni con Lucia Calvosa, docente di diritto amministrativo, già nel Cda dell’editrice del "Fatto quotidiano"; la presidenza dell’Enel va all’avvocato milanese Domenico Crisostomo, del quale non si conoscono esperienze in grandi aziende, mentre la presidenza di Leonardo andrà a Luciano Carta, attuale direttore dell’Aise, il ramo dei Servizi che si occupa della sfera estera.
Ma gli incarichi più importanti ottenuti da Di Maio (al tavolo ha trattato il sottosegretario Riccardo Fraccaro) sono quelli operativi, da amministratore delegato: alla guida di Terna va Stefano Donnarumma, il manager che dal 2017 è alla guida di Acea, l’azienda romana di gas e luce, scelto da Virginia Raggi. Dalla controversa amministrazione capitolina arriva anche il nuovo "ad" di Enav, per Paolo Simioni, presidente e ad dell’Atac che poche ore fa avrebbe spedito alla sindaca una lettera per annunciare che a fine maggio l’azienda dei trasporti romana non avrebbe più un euro in cassa. L’incarico più delicato, tra i manager suggeriti dai Cinque stelle, è la guida del Monte dei Paschi di Siena, che toccherà a Guido Bastianini, ex amministratore delegato di Carige, già vicedirettore generale di Capitalia. 
Alla fine una trattativa talmente lunga che, dopo essere iniziata nelle settimane scorse, è arrivata a protrarsi fin quasi al termine ultimo previsto per il ministero dell’Economia (lunedì 20) per presentare le liste dei candidati in vista delle assemblee già convocate dai Cda delle varie aziende. Da palazzo Chigi si attende l’indicazione per la presidenza delle Poste. L’accordo in maggioranza riguarda anche tre presidenze al femminile: Valentina Bosetti a Terna, Francesca Isgro’ a Enav, Patrizia Grieco a MPS.
Ieri, nel tardo pomeriggio si è fatto vivo anche il centrodestra che, con una nota firmata dai tre leader, ha definito «grave decisione» quella di procedere al rinnovo in tempo di coronavirus. In realtà a Berlusconi sta a cuore una sola cosa: che il presidente dell’Agcom sia una personalità non "ostile" a Mediaset. Pare che dopo due recenti telefonate al presidente del Consiglio Conte, il capo di Forza Italia fosse soddisfatto e le aperture del Cavaliere sulla questione Mes sarebbero una conferma di un clima più disteso con palazzo Chigi.