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 2020  aprile 18 Sabato calendario

La principessa saudita è in prigione da un anno

La principessa saudita Basmah, ultima figlia dell’ex re Saud e nipote del fondatore del Regno, è in prigione da oltre un anno e chiede di essere rilasciata per motivi di salute. A rivelarlo è stata lei stessa con un messaggio su Twitter. Di Basmah bint Saud bin Abdulaziz al-Saud non si avevano più notizie dal marzo scorso. I famigliari più stretti pensavano che fosse in convalescenza in una delle sue residenze, anche se a un certo punto hanno pensato che fosse finita agli arresti domiciliari in una delle purghe lanciate dal principe ereditario Mohammed bin Salman, suo cugino. Basmah è stata invece arrestata mentre cercava di tornare in aereo in Svizzera, dove intendeva sottoporsi a delle cure. E’ finita nella prigione di Al-Hair, dove le sue condizioni si sono deteriorate al punto di essere "critiche".Resta da capire come abbia avuto accesso ai social. Alcuni parenti hanno avuto una breve conversazione con lei, ieri, con la sensazione che fosse sotto stretta sorveglianza e minacciata. Basmah, 52 anni, è una riformista convinta all’interno dell’immensa famiglia reale, settemila principi, e una sostenitrice dei diritti delle donne. Bin Salman ha accolto alcune delle sue richieste, come il diritto alla guida, a viaggiare e ad andare al ristorante o in palestra senza il "custode" di famiglia.
Il nuovo giro di vite
Riforme importanti che però sono andate di pari passo con una nuova stretta contro il dissenso. Nel giugno del 2018 una decine di attiviste sono state arrestate. Fra loro anche Loujain al-Hathloul, che resta in carcere e ha denunciato di essere stata torturata. Il sistema politico, una monarchia assoluta appena temperata da alcuni organi elettivi senza poteri reali, resta inalterato e il principe lo ha ulteriormente accentrato nelle sue mani. Basmah chiedeva invece di trasformare il Regno in una monarchia costituzionale, sul modello britannico. Era tornata in patria nel 2015 aveva assunto un ruolo critico all’interno della famiglia reale. Forse troppo per il principe ereditario, impegnato in una campagna implacabile contro tutti i possibili oppositori alla sua ascesa al trono.
Una prima purga, nel novembre del 2017, ha portato all’arresto di 500 principi e uomini d’affari, rinchiusi per mesi nelle stanze dorate del Ritz Carlton di Riad. Nell’ottobre del 2018 è arrivata poi l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, oppositore considerato vicino ai Fratelli musulmani. A marzo di quest’anno sono finiti agli arresti cinque principi di altro rango, compreso l’ultimo fratello di Re Salman, Ahmad bin Abdul Aziz al-Saud, intenzionato a opporsi all’ascesa al trono del principe ereditario nel massimo organo esecutivo del Regno, il Consiglio di Fedeltà.