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 2020  aprile 15 Mercoledì calendario

Droni pronti al decollo

Il prossimo mese di luglio entrerà in vigore il regolamento per l’impiego dei droni preparato dall’agenzia europea Easa per la sicurezza dell’aviazione. «È una tappa importante e per il nostro Paese rappresenta una sfida per rafforzare un settore prezioso per l’innovazione e l’economia evitando che la concorrenza straniera, magari più rapida nell’adeguarsi alle nuove regole, possa prevalere nel mercato italiano». Michele Lovera alla guida dell’Osservatorio Droni del Politecnico di Milano lancia un allarme e un invito a cogliere un’opportunità in un’area in crescita come dimostra il rapporto «Droni: pronti al decollo», preparato dall’Osservatorio. «Nell’ ultimo anno c’è stato un notevole incremento a livello nazionale – dice Lovera – e ora si prevede un triennio ancora più dinamico. Ma bisogna compiere scelte importanti». In Italia sono state censite 700 aziende impegnate ad offrire beni e servizi che generano un mercato di cento milioni di euro nell’ambito delle attività professionali di cui si occupa il rapporto. Le altre riguardano il mondo militare e il consumer dove c’è una schiacciante presenza di prodotti cinesi. Il boom in Italia si è verificato perché il nostro Ente nazionale dell’aviazione civile Enac è stato il primo nel 2013 a livello internazionale a emanare delle regole. Il 93 per cento delle imprese è però di dimensioni troppo piccole. «Ed è il punto debole – nota Lovera – perché per compiere passi avanti sono necessarie integrazioni al fine di disporre di risorse per l’innovazione». Questo rappresenta il fronte strategico a cui guardare. Nel mercato civile si stanno aprendo possibilità uniche e c’è una richiesta per attività che però necessitano di tecnologie da imbarcare sui droni più avanzate rispetto a quelle disponibili. Grandi società, come Eni, Agip, Enel, hanno bisogno di compiere sofisticate ricognizioni e interventi nei loro impianti che vanno ben oltre il semplice video. «Anzi – aggiunge – sono già attive nel sostenere aziende esterne che offrano soluzioni alternative per manutenzioni ora compiute manualmente da operatori con costi e rischi più elevati». In questa direzione si sta muovendo anche Leonardo che ha creato l’area Unmanned System nella quale troveranno applicazioni civili sistemi sviluppati per la difesa, a cui si aggiunge qualche altro buon esempio come Italdron e Mako Shark con il progetto Freebird. «Sono ancora troppo poche le aziende produttrici a livello nazionale – sottolinea Giuseppe Sala, direttore del Dipartimento scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico – mentre c’è una forte domanda da parte dei potenziali utilizzatori in vari campi industriali per monitorare l’ambiente». «Rimangono tuttavia da definire aspetti legati al traffico» conclude Sala. «La loro soluzione è importante per non frenare iniziative preziose per aziende che, se competitive, possono trovare remunerativi sbocchi nel mercato internazionale stimato da Goldman Sachs in cento miliardi di dollari».