La Stampa, 15 aprile 2020
I Savoia benedetti dalla Chiesa
Due santi, sette beati, tre venerabili e due serve di Dio. Secondo la gerarchia della santità sono i «doni» che il casato dei Savoia ha dato alla Chiesa nel corso dei secoli e che Lorenzo Bortolin, giornalista e diacono torinese impegnato nella comunicazione della Diocesi, ha raccontato nel libro I Savoia sugli altari edito da Effatà.
Bortolin, laurea in Storia della Chiesa, una vita di lavoro nei periodici del Gruppo Fiat, autore di numerosi libri sulla vita e le tradizioni religiose, è partito per questa avventura da una ricerca giornalistica via via ampliata e aggiornata. «I Savoia - ricorda - sono la dinastia che ha regnato più a lungo in Europa, dieci secoli, dal conte Umberto I detto Biancamano, il capostipite nato attorno al 980, ad Umberto II, ultimo re d’Italia. Ed è il casato con il "santorale" più numeroso. In tutto 37 personaggi, compreso un duca diventato antipapa, Amedeo VIII, nato nel 1383, incoronato papa con il nome di Felice V, con una ventina di Savoia che sarebbero morti in "concetto di santità", ma dei quali non è stato avviato il processo di canonizzazione». Uomini e donne definiti «esemplari» anche se Bortolin non dimentica «che qualche riconoscimento ecclesiale è stato dato anche per opportunità politica».
Due sono i santi del casato, Santa Giovanna di Savoia e Girolamo Carmelo. Giovanna, nata nel 1306, diventa imperatrice di Bisanzio con il nome di Anna Paleologina, moglie di Andronico III, e si prodiga, invano, per conciliare le Chiese cattolica e ortodossa divise dallo scisma del 1054. Di Girolamo Carmelo, nato all’inizio del 1500, si ricorda il De Conceptione, dedicato a Maria, e il suo essere venerato per alcuni miracoli.
Tra i sette beati, oltre al caso unico di un padre e di una figlia entrambi beati - il duca Amedeo IX, amato dai poveri per i suoi slanci caritativi, e sua figlia Ludovica, monaca di clausura - Bortolin ricorda in particolare l’ultima beata, Maria Cristina di Savoia, regina delle Due Sicilie, morta a soli 23 anni nel 1836, 15 giorni dopo aver dato alla luce l’erede Francesco II.
«Ironia della sorte - ricorda Bortolin - nel 1861 i territori delle Due Sicilie entrano a far parte del regno d’Italia, retto dal lontano cugino Vittorio Emanuele II». Maria Cristina è dichiarata beata il 25 gennaio 2014. Papa Francesco la definisce «donna di profonda spiritualità e di grande umiltà. Il suo straordinario esempio di carità testimonia che la vita buona del Vangelo è possibile in ogni ambiente e condizione sociale».