Il Sole 24 Ore, 15 aprile 2020
Quotazioni giù, scoppia la bolla Neymar
L’effetto Covid-19 sul calciomercato potrebbe essere quello di uno shock paragonabile allo scoppio della bolla delle Dot-com. La speculazione sulle Internet company fece schizzare l’indice Nasdaq che il 10 marzo 2000 raggiunse il suo apice per poi precipitare vertiginosamente nei mesi successivi trascinando verso il default centinaia di start up e di investitori. Da quel falò finanziario emersero, anni dopo, gli attuali giganti del Web che seppero costruire tecnologie e modelli di business solidi e duraturi, al di là delle fascinazioni della New Economy. Un’evoluzione analoga – fatte le debite proporzioni – potrebbe manifestarsi ora nel calcio. Il detonatore per la crescita (esponenziale) dei prezzi dei calciatori è stato l’acquisto di Neymar da parte del Psg. Il club della capitale francese di proprietà del Qatar Sports Investments ha strappato nell’estate del 2017 la stella brasiliana al Barcellona sborsando 222 milioni. Oltre la metà dei 100 acquisti più costosi nella storia del calcio mondiale è maturata dopo quell’operazione. Già nel novembre 2018, le stime fornite dal Cies Footbal Observatory di Neuchâtel mostravano almeno una ventina di “gioielli” con una valutazione sopra i 150 milioni. Kylian Mbappé, fresco campione del mondo con la Francia, sempre di proprietà del Paris Saint-Germain, aveva raggiunto un valore di 216 milioni, superando il compagno di squadra (Neymar era quotato a 197 milioni) e l’inglese Harry Kane (197 milioni). I prezzi dei trasferimenti hanno battuto record su record anche per talenti non così cristallini. Ma il prossimo calciomercato, il primo post-coronavirus, rischia di essere caratterizzato da colpi al ribasso o come ha dichiarato lo storico procuratore Claudio Pasqualin, «sarà il trionfo degli scambi anche per sistemare i bilanci con le plusvalenze». Un ritorno all’economia del “baratto” sia pure (ancora abbastanza) dorato.