Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  aprile 14 Martedì calendario

In Liguria ricompare la lontra

La lontra è tornata al confine tra Italia e Francia. La specie, considerata in via di estinzione, è stata avvistata sulle Alpi alle spalle della Costa Azzurra e di Ventimiglia.
Una ricomparsa dopo oltre quarant’anni. Ad accorgersi per primo della presenza dei mustelidi era stato un appassionato, Laurent Malthieux, guardia del Parco Nazionale del Mercantour che, durante passeggiate e nuotate, aveva fatto un’incredibile scoperta: la presenza di una popolazione isolata di lontre europee «Lutra Iutra» (Linneo 1758) a sud del massiccio che dà nome al parco, nelle valli Roja-Bevera. Era il luglio 2019. 
Il mondo scientifico si è attivato, e monitoraggi condotti durante l’estate e l’autunno hanno confermato i suoi avvistamenti. Hanno rilevato nuovi segni di presenza della lontra europea e determinato una prima zona di distribuzione della specie. Ora è ufficiale: la lontra vive al confine tra Italia e Francia. La notizia del ritorno di una specie che si riteneva ormai scomparsa, diffusa dagli esperti del portale per i dati naturalistici della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ha entusiasmato tutti.
«Le varie osservazioni suggeriscono che siamo in presenza di una popolazione di circa quindici esemplari, e questo dato rimette in discussione il fatto che la lontra non si sarebbe più rivista in questa zona», spiegano gli esperti. Che ricordano che, fino alla fine degli Anni 80, una piccola popolazione di lontre era presente a poche decine di chilometri, nella provincia di Imperia, così come nella parte superiore della valle Argentina. 
Ma torniamo alla lontra del Roja-Bevera. «Gli studi si sono articolati su 56 chilometri di corsi d’acqua sul Roja, tra cui 27 chilometri da Breil a Tenda (Roja superiore) e 29 chilometri da Breil alla foce del fiume a Ventimiglia (Roja inferiore). E, ancora, 43 chilometri di corsi d’acqua sul Bevera. In totale, 99 chilometri di percorsi di acqua disponibile per la lontra lungo lo spartiacque Roja-Bevera». Gli studiosi, fino a prima, non avevano trovato tracce della specie, nonostante non abbiano mai smesso di effettuare sondaggi.
La notizia del ritorno del simpatico mustelide nelle acque del Roja e del Bevera mostra ancora una volta l’enorme potenziale della valle in termini di biodiversità. «Una grande ricchezza da proteggere», dicono gli esperti, che non escludono un altro importante incontro: quello con i «gatti della foresta», noti anche come gatti selvatici.