Corriere della Sera, 11 aprile 2020
Anestesista di Ravenna eroe per Time
I suoi occhi sono penetranti e sembrano bucare l’obiettivo che li riprendono, le mani sono impegnate a sistemare al millimetro il cappuccio della tuta bianca protettiva. Il viso tradisce la concentrazione al limite: quella di chi sa che ogni impercettibile sbaglio, durante questa fase di vestizione, può costare carissimo, a chi, come lui, è in prima linea tutti i giorni nella lotta al Covid-19. Lui è Francesco Menchise, anestesista del reparto di terapia intensiva Covid-19 dell’ospedale «Santa Maria delle Croci» di Ravenna. La sua foto è finita sulla cover di Time ed è diventato il simbolo degli «eroi in prima linea». La rivista statunitense, infatti, ha dedicato il servizio principale a «storie di lavoratori coraggiosi che rischiano la vita per salvare la nostra». «Decidere cosa mettere in copertina è oggetto di un grande dibattito interno —spiegano dal magazine – ma questa settimana è stato facile: la lotta condotta in larga misura dai soccorritori in prima linea, dagli operatori sanitari che rischiano la vita alle persone che effettuano consegne, dai dipendenti delle farmacie ai medici legali che si trovano ad affrontare una conta dei morti da tempo di guerra». In Italia sono 109 i medici che sono morti a causa del Covid-19. I rischi di contrarre il virus lavorando in terapia intensiva sono alti. «Le operazioni di intubazione – spiega Menchise – sono quelle in cui sei più esposto all’aerosol del paziente. Siamo abituati a essere sotto pressione ma mai così come ora. I dispositivi di protezione non mancano, però abbiamo tutti paura di essere infettati». Lo stress è alle stelle: «Lavoro come prima 40 ore a settimana ma a livello mentale è molto più impegnativo – conclude – perché oltre il 50 per cento delle persone intubate non ce la fa e poi uno degli aspetti più dolorosi di queste morti è che i parenti non possono vedere i loro cari un’ultima volta. Non riesco a dormire o più bene».