La Stampa, 11 aprile 2020
Intervista a Lapo Elkann
Never give up, mai mollare. E’ la campagna a cui Lapo Elkann affida la missione di raccogliere fondi a favore delle famiglie bisognose, ferite dall’impatto della pandemia. Aderiscono nomi famosi, dello sport e delle arti, accomunati dalla scelta di «restituire almeno in parte al prossimo ciò che la vita ci ha dato» e dare il proprio volto alla raccolta, affidata alla Croce Rossa. Ciò che accomuna Lapo, Ronaldo, Zanetti, Fedez, Buffon, Leclerc, Pellegrini e tanti altri è credere nella «forza della resilienza italiana», una «nazione che si è sempre rialzata». E saprà farlo anche questa volta.
Perché «Never Give Up»?
«Perché in un contesto come questo non dobbiamo mai arrenderci».
Che cosa significa?
«Ho sentito il bisogno e la necessità insieme ad amici, italiani e non, di aiutare le famiglie bisognose in Italia».
Con quale strumento?
«Con la Croce Rossa Italiana e Laps, la mia fondazione "Libera accademia progetti sperimentali", per una raccolta fondi per buoni spesa per chi ha difficoltà a mangiare».
Perché lo ha fatto?
«Perché io so di essere privilegiato e fortunato. Lo sento dunque come un dovere. Ho avuto molto dalla vita ed in un momento come questo è essenziale restituire, dare a chi non ha. E’ questo che mi unisce ai miei amici che hanno aderito a questa campagna, da Cristiano Ronaldo a Charles Leclerc, da Del Piero a Javier Zanetti».
Cosa vi proponete di fare?
«Raccogliere più fondi possibili per aiutare le famiglie bisognose in Italia, dal Nord al Sud».
Perché il partner è la Croce Rossa Italiana?
«E’ un ente che rappresenta la serietà in tutto ciò che fa perché trasmette sicurezza. Ovunque opera in Italia, ovvero in una moltitudine di siti. Cri e Laps hanno alle spalle progetti molto belli in passato, penso alla Sicilia, e al tempo stesso la mia famiglia ha un legame storico con la Cri. Da mia zia Susanna Agnelli a molti altri membri della mia famiglia. Ecco perché è stato per me naturale lavorare insieme a loro».
Perché la mascherina tricolore?
«Tricolore perché anzitutto siamo italiani e l’orgoglio patriottico è fondamentale. L’Italia non molla mai. Lo dimostra la Storia del nostro Paese. Gli italiani si sono sempre rialzati, sono sempre ripartiti. Come dopo la guerra, o dopo i terremoti. Siamo un popolo capace di superare i momenti difficili perché siamo resilienti, abbiamo forza e capacità. E lo abbiamo dimostrato al mondo nella reazione alla pandemia».
Perché uno degli hashtag della campagna è #beyondthemask, oltre la maschera?
«Bisogna togliersi la maschera ed essere se stessi, essere generosi, essere buoni. E’ la chiave del nostro futuro. Bisogna guardare avanti con fiducia. Essere generosi uno con l’altro. Che sia uno, mille o un milione di euro ciò che conta è aiutare. Può essere anche un gesto, un sorriso. Nasce così l’idea dei buoni spesa. Ognuno può dare cifre differenti ma è cruciale che si faccia sentire. Perché vicino a noi nelle nostre strade e condomini ci sono persone, famiglie e bambini che hanno fame, non hanno di che vivere o mangiare».
Come uscirà l’Italia dalla crisi del coronavirus?
«L’Italia ha dato dimostrazione in questi giorni di grande unità nazionale. Mettendo in mostra una creatività nella resilienza che nessun altro popolo ha avuto. Ciò dimostra quanto siamo uniti, capaci, in grado di batterci contro ogni virus».
E l’Europa?
«Sarebbe bene che si desse una svegliata. In Italia c’è molta sofferenza, l’Europa deve essere compatta per sostenerla. Contro il virus è la lotta di tutti noi, senza eccezioni e senza confini. Anche gli spagnoli, i francesi e i portoghesi stanno dimostrando grande determinazione. E i più timidi e più rigidi devono riflettere sul fatto che il nostro futuro, quello dell’Europa, dipende dalla coesione interna, dal lavoro di squadra. Al momento non vedo un gioco di squadra europeo, anche se qualche timido segnale nelle ultime ore si inizia, per fortuna, a vedersi».
Chi sono «gli amici» con cui condivide questo progetto?
«Sono persone che hanno scelto di fare gioco di squadra con noi. Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero, Fedez, Valeria Golino, Papu Gomez, Charles Leclerc, Giovanni Malagó, Paolo Maldini, Federica Pellegrini, Cristiano Ronaldo, Giuliano Sangiorgi, Giovanni Soldini, Bebe Vio, Alessandro Zanardi e Javier Zanetti. Sono molto grato ad ognuno di loro: soprattutto a quelli non italiani come Ronaldo, Leclerc, Papu Gomez e Zanetti che con la loro adesione superano i confini».