Corriere della Sera, 10 aprile 2020
Poesia e rigore di uno spazzacamino
Tutti i giorni succedono cose e i commenti si rincorrono. Il tempo passa per l’interpretazione delle speranze e delle delusioni. È giusto dunque raccontare una piccola storia dalla Svizzera, dove mi trovo, come tutti, senza libertà di movimento.
In ogni casa sono obbligatorie le visite, due volte all’anno, degli spazzacamini con rigore svizzero. Ti avvertono dell’ora precisa. Sono in due: uno spazzacamino capo e un vice spazzacamino.
Sono elegantissimi nelle loro tute nere con maschera e guanti. Il loro intervento dura un’ora e mezza in cantina ed evita gli incendi. Non toccano nemmeno le maniglie delle porte che lasciano aperte quando se ne vanno, così l’aria corre.
Mary Poppins con il suo indimenticabile cappello e con la borsa senza fondo lo insegnava tanti anni fa: «Cam caminì, cam caminì, spazzacamin,/ allegro e felice, pensieri non ho,/cam caminì, cam caminì spazzacamin...» e cambiava la vita dei bambini, ma anche dei grandi.