Il Sole 24 Ore, 10 aprile 2020
Fu pioniere dei bond, ora per Aspi porte chiuse
Potremmo considerarla la punta estrema della legge del contrappasso. La società che nel 1963 fece la prima emissione obbligazionaria della storia d’Italia, cioè Autostrade, ora si trova nella sostanziale impossibilità di accedere a qualunque tipo di finanziamento per la grande incertezza creata dall’articolo 35 del Decreto Milleproproghe. Certo Autostrade (ai tempi società pubblica) è cambiata molto in 57 anni. Soprattutto ci sono i morti del Ponte Morandi a fare la differenza. Ma il paradosso resta: l’articolo 35 del Decerto Milleproproghe, con cui si stabilisce la revoca della concessione autostradale e un indennizzo ridotto a soli 7 miliardi, ha creato una serie di effetti a catena – a partire dal declassamento di rating a “spazzatura” – che ha di fatto reso impossibile per la società autostradale reperire finanziamenti. Un po’ perché l’indennizzo previsto dal Decreto è inferiore al debito della società: questo la mette potenzialmente in default. Un po’ perché la revoca della concessione offre a due grandi creditori (la Cdp e la Bei) la facoltà di chiedere il rimborso anticipato. Un po’ perché il blocco del traffico per il coronavirus sta tagliando i ricavi. Così chi 57 anni fa ha aperto per prima la porta del mercato, 57 anni dopo trova tutte le porte chiuse.