Corriere della Sera, 8 aprile 2020
San Francisco riscopre il baratto
Henry Ford, che plasmò il capitalismo industriale del Novecento forse più di chiunque altro, ricordò che se avesse dovuto costruire quello che volevano i consumatori avrebbe dovuto fare carrozze più veloci, non automobili. Cosa nasca prima tra domanda e offerta di prodotti è una questione lungamente dibattuta e forse senza risposta. Dipende da mille variabili tra cui l’indefinibile e oscuro timing (più o meno l’arte della preveggenza). La storia del consumismo è piena di decisione giuste prese nel momento sbagliato: Kodak puntò sulla fotografia digitale troppo presto. Così come Nokia sperimentò il touch screen per poi derubricarlo troppo frettolosamente a tecnologia non perfettibile nel breve periodo. In mezzo ci sono coloro che inventano qualcosa che anticipa di poco, per pura fortuna, un’onda del mercato (Facebook è del 2004, ma cosa sarebbe stato senza l’iPhone del 2007 e la rivoluzione degli smartphone?). Più o meno questa teoria si può applicare anche a Nextdoor, letteralmente la porta accanto. Quando nel 2008 Sarah Leary, Nirav Tolia, Prakash Janakiraman e David Wiesen si inventarono a San Francisco il social network del quartiere, non avrebbero potuto mai immaginare che l’emergenza coronavirus, dodici anni dopo, l’avrebbe resa la piattaforma perfetta per riscoprire il baratto. Sulla app di San Francisco gira di tutto: limoni per carta igienica, pomodori per spaghetti. Uova per farina. Il prezzo lo fa il mercato: l’amuchina ormai vale come un paio di pasti. Le mascherine, anche a San Francisco, stanno diventando i nuovi beni rifugio da conservare per i tempi che verranno del post Covid-19. Nextdoor, che già prima del virus valeva oltre due miliardi di dollari, si basa sulla fiducia, come la moneta. Tanto ci si conosce tutti: si può far parte del social del quartiere solo se si vive in un determinato isolato. Niente trolls, nessun account fake. Il paradiso sociale. È curioso che mentre in tutto il mondo si dibatta sulle possibili tecnologie di tracciamento (in realtà già probabilmente attive sul vostro smartphone tramite l’account Google e la funzione cronologia delle posizioni) la capitale mondiale della tecnologia riscopra la più antica delle attività economiche. Il futuro, forse, sarà un perfetto ibrido tra tecnologie del futuro e buone pratiche del passato: mascherine e app.