ItaliaOggi, 8 aprile 2020
Serve l’auto? Ecco i soldi. Il metodo tedesco
La Germania è stata meno colpita dal Covid anche perché la sua burocrazia funziona non solo, in piena emergenza, ma funzionerà anche domani per agevolare la ripresa.
Il governo italiano annuncia aiuti economici a privati e imprese, ma poi è macchinoso ottenerli. I tedeschi invece i soldi li hanno già in tasca, molti da una decina di giorni. Anche gli italiani che lavorano in Germania. Un esempio fra tanti. Andrea D’Addio, il giovane collega che ha creato BerlinoMagazine, il giornale online, mi racconta la sua esperienza: aveva appena firmato il contratto d’affitto per un secondo appartamento, e allargare la sede, dove si svolgono diverse attività, oltre quella giornalistica, come i corsi di tedesco. Ha messo in cassa integrazione due dei cinque collaboratori, uno al 20% l’altro a orario zero. «Ho già ricevuto 5mila euro da Berlino, e 9mila dal governo federale», mi dice. Quanto basta per l’emergenza. Ma Andrea lavora in piena regola. È questo il punto: lo Stato si comporta correttamente perchè i cittadini rispettano le leggi. Non tutti e non sempre, ma quasi. I tedeschi non sono santi, ma sanno che gli conviene.
E la burocrazia funziona perché funziona tutto il sistema sociale, a cominciare dalla giustizia. Gli aiuti vengono erogati sulla parola, basta chiederli spiegando il motivo. I controlli verranno compiuti dopo. Chi avrà truffato, la pagherà cara, senza condoni. E torniamo alla differenza tra luterani e cattolici. I protestanti non hanno confessione, chi pecca se la vede con Dio. Non tocca allo Stato perdonare. Il termine giustizialismo è impossibile da tradurre in tedesco. Quando ci riesco, i miei interlocutori comunque non capiscono. Non l’italiano, gli italiani. Da noi si invocano già i condoni per chi è colpevole.
Per rimanere alla lingua, c’è un termine chiave: Koulanz, difficile da rendere. Nei dizionari troverete benevolenza, non è del tutto esatto. I tedeschi ricorrono al latino per spiegarcelo: ex gratia. In inglese diventa good will. Koulanz sarebbe derivato all’nizio dell’Ottocento dal francese coulant, indulgente, accomodante. In altre parole, è la facoltà di un impiegato pubblico di essere elastico. Dovrei pagare una multa di un paio d’euro? Meglio lasciar perdere, che sprecare tempo. E koulant lo sono anche i privati. Si rompe la lavatrice un giorno dopo la scadenza della garanzia? La ditta la ripara gratis anche se non dovrebbe. Così non perde il cliente. Ma se l’impiegato pubblico esagera, convinto da una bustarella, perde il posto e la pensione, potrebbe finire in galera, come gli evasori. Si perdona un errore, non un peccato.
Al ritorno da due settimane a Roma, non ho trovato più la mia auto. L’ha portata via la polizia, mi avverte un negoziante che mi conosce. La chiesa davanti a casa mia aveva festeggiato i suoi 300 anni, e l’auto era finita in divieto di sosta provvisorio. Colpa mia, perché si può sempre lasciare un’auto in un posto per non più di tre giorni. Ho scritto alla Polizei: sono in torto, ma il pastore di Lutero poteva avvertirmi per tempo. Qualche giorno dopo, la risposta: Herr Doktor, non paghi la multa (25 euro), era in buona fede, non voleva violare la legge, ma dovrà pagare per il prelievo (130 euro). Una soddisfazione, sia pure costosa.
I dipendenti pubblici, tra regionali e federali, sono 4,2 milioni circa. Nel 1991, subito dopo la riunificazione, erano 6,7 milioni. Sempre troppi, o troppo pochi? I tedeschi si lamentano. La loro burocrazia non è perfetta, soprattutto a Berlino. Le imprese protestano per il costo umano e economico provocato dalle scartoffie. Ma io mi considero un esule burocratico. Non c’è confronto con l’Italia.
Qui non esiste una protezione civile, ma ogni giorno ogni ora c’è sempre qualcuno direttamente responsabile per fronteggiare l’emergenza, piccola o grande, i vigili del fuoco, o la polizia. Non esistono prefetti o questori, e non c’è un capo della polizia nazionale. La polizia federale è altra cosa. Basta il capo della polizia locale.
Per tornare alla sanità, ha subito tagli anche qui, i medici di base hanno un bilancio trimestrale da rispettare, se lo sforano devono giustificarlo perdendo tempo. Il controllo è più severo, si risparmia, ma non a scapito delle prestazioni. La mia Frau Doktor esegue tutti i controlli, dalle analisi (che invia a un laboratorio), all’elettrocardiogramma, e così via. Per controlli più specifici mi manda da uno specialista, che poi comunica il risultato a lei. In Italia dovrei pellegrinare per giorni da un laboratorio all’altro. E il costo per la mutua aumenta. Ancora una nota, forse secondaria, per me importante: in ospedale, dal primario all’infermiere, tutti si rivolgono al paziente con il Sie, il lei. Nessuno è un numero in corsia, tutti conservano la loro dignità.