ItaliaOggi, 7 aprile 2020
In Russia boom di vodka con la pandemia
Le vendite al dettaglio di vodka e cognac decollano in Russia. Nel mese di marzo i due superalcolici hanno registrato un vero e proprio boom, con crescite nei consumi dell’ordine del 20% secondo i dati diffusi da Pavel Shapkin, presidente dell’Unione nazionale dei consumatori. Un aumento dovuto alla diffusione del coronavirus anche nella Federazione Russa, i dati ufficiali ieri indicavano 6.343 casi in 80 regioni e 47 decessi, e alle misure di restrizione volute da Vladimir Putin, che hanno spinto i russi a stare in casa e a prestare più attenzione alle misure igieniche per contrastare la diffusione del Covid-19. C’è infatti chi, recluso tra le quattro mura di casa, ne approfitta per alzare il gomito, ma in tanti, come ha spiegato Ria Novosti, utilizzano la vodka come un prodotto disinfettante, anche perché in diversi casi la bevanda alcolica più famosa della Russia costa meno di un gel igienizzante. E così con qualche goccia di distillato ci si può pulire la mani, oppure si può usare per igienizzare le superfici in ufficio o a casa.«A fine marzo si prevede una crescita sulle vendite al dettaglio di tutte le bevande alcoliche. Per la vodka e il cognac l’aumento è del 20%, per il vino del 10% e per la birra del 5%», ha dichiarato Shapkin, «E ad aprile la crescita delle vendite sarà ancor più significativa».
Il presidente dell’Unione dei consumatori osserva che il boom degli alcolici è stato favorito dalla diffusione del coronavirus nella Federazione, sia per una crescita del consumo come bevande, sia perché i russi li utilizzano come antisettici. E gli ultimi numeri delle vendite al dettaglio mostrano valori in controtendenza, se pensiamo che nel marzo dello scorso anno la vodka faceva segnare un calo dei consumi dello 0,1%; mentre il vino cresceva appena dell’1,8%.
I consumi in crescita di vodka, però, hanno messo in allarme le autorità. La settimana scorsa, per esempio, in sette regioni, dalla Yakutia alla Carelia, sono state limitate le vendite di bevande alcoliche per il periodo di autoisolamento: sono stati ridotti gli orari di apertura dei negozi che vendono alcolici o, in casi estremi come la regione di Kemerovo, è stata addirittura ordinata la chiusura totale dei punti vendita che propongono alcol e tabacco.
Il suggerimento di utilizzare superalcolici come disinfettanti è arrivato dalle stesse istituzioni sanitarie. Ilya Akinfiev, a capo del reparto malattie infettive del dipartimento della salute di Mosca, ha detto a Ria Novosti che un antisettico può essere sostituito dalla vodka, facendo però presente che l’efficacia potrebbe essere ridotta, visto che i prodotti disinfettanti hanno un contenuto di alcol pari al 60%, mentre la vodka si ferma al 40% o poco più. Il governo russo, intanto, ha limitato la vendita al dettaglio delle mascherine alle attività che hanno una licenza farmaceutica e ha anche limitato il margine commerciale su questi dispositivi di protezione personale fissandolo a 0,1 rubli per pezzo, praticamente si rivendono a prezzo di costo.
In Russia, poi, stenta a essere superata la credenza popolare secondo cui bere un superalcolico possa proteggere l’organismo dalle malattie respiratorie stagionali. «È stato più volte dimostrato», ha ammonito la dottoressa Anastasia Ignatova, «che l’alcol riduce le difese del sistema immunitario: bevendo alcol apriamo la strada alle infezioni del nostro corpo». Durante l’epidemia e l’isolamento domiciliare, il medico ha consigliato di consumare più frutta e verdura, di bere tanta acqua e di utilizzare sostanze contenenti alcol solo come antisettico per pulire casa.