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 2020  aprile 02 Giovedì calendario

La pagina ipocrita della Bild sull’Italia

Giovedì mattina ci siamo svegliati con la sorpresa di una intera pagina della Bild Zeitung dedicata all’Italia, il «Paese più colpito dal Coronavirus». Una pagina affettuosa, sin dal titolo e dall’incipit: «Siamo con voi», «Piangiamo insieme a voi i vostri morti». Una manifestazione di empatia forte e fraterna. «Vi siamo vicini in questo momento di dolore perché siamo come fratelli». E poi un’affermazione sorprendente: «Ci avete aiutato a far ripartire la nostra economia».
La parte centrale è un po’ più banale. Il solito elenco di luoghi comuni: il tiramisù, Rimini, Capri, la Toscana, Umberto Tozzi e, per quelli più raffinati, Paolo Conte. La voglia di emulazione, inseguendo la «vostra rilassatezza, bellezza, passione». La bravura nel cucinare, la pasta, il Campari, la dolce vita, manca solo il mandolino. «Per questo vi abbiamo sempre invidiato». Come se in Italia nessuno lavorasse. Mai. «Ora vi vediamo lottare, vi vediamo soffrire», prosegue la Bild ricordando che anche in Germania «la situazione è difficile».
Il finale è in crescendo: «Siete sempre nei nostri pensieri. Ce la farete. Perché siete forti. La forza dell’Italia è donare l’amore agli altri». L’arrivederci conclusivo è il trionfo dello stereotipo: «Ciao Italia, ci rivedremo presto, a bere un caffè, o un bicchiere di vino rosso. In vacanza oppure in pizzeria». L’ho riletta ancora una volta. C’è qualcosa che non funziona: «Ce la farete. Perché siete forti». Cioè da soli. Nessun accenno alla solidarietà che si deve ai fratelli, cui pure la Bild riconosce di aver aiutato la Germania a far ripartire la sua economia. Nessun accenno alla minaccia contro la nostra casa comune, l’Europa. Nessun accenno alla necessità che siano i fratelli più ricchi a dover aiutare quelli più poveri.
Possiamo dirlo? Con tutto il rispetto, è una pagina ipocrita e pelosa, una vergognosa manifestazione di egoismo, l’ennesima dimostrazione che la Bild e l’europeismo stanno ai poli opposti. Non ci stupiamo. Era già successo nella crisi economica, quando secondo la Bild i greci volevano pagarsi i loro vizi con i risparmi dei pensionati tedeschi e invece i soldi di tutta l’Europa servirono soprattutto rimborsare i crediti spericolati delle banche tedesche. Ed era già successo durante la crisi degli immigrati, quando la Bild accusava i Paesi del Sud di aprire le porte ai nuovi barbari. Di queste manifestazioni di affetto facciamo volentieri a meno. Per fortuna, la Bild Zeitung non è (tutta) la Germania, da cui in questi giorni riceviamo dimostrazioni concrete di solidarietà e di aiuto. Ma da cui presto ci aspettiamo chiarezza sulla madre di tutte le questioni: la garanzia finanziaria a tutela del mercato unico e dell’economia Europa. Il resto sono chiacchiere banali. Come dice Juergen Habermas, «se il Nord non aiutasse il Sud, perderebbe non solo sé stesso, ma anche l’Europa». Ma di questo la Bild Zeitung non sembra avere alcuna contezza.