ItaliaOggi, 2 aprile 2020
In Russia Covid-19 blocca nozze e divorzi
Aprile e maggio sono mesi in cui, anche in Russia, fioccano i matrimoni: ma in questa primavera niente nozze a causa del coronavirus. Il ministero della giustizia ha infatti suggerito alle autorità regionali di sospendere i matrimoni fino al primo giugno. Lo ha riportato l’agenzia Interfax ricordando come il dicastero guidato dal gennaio scorso da Konstantin Chuychenko si sia raccomandato di posticipare le date già programmate da giugno in avanti, mentre se questo dovesse rivelarsi impossibile, per cause del tutto straordinarie, nell’ufficio del registro dovranno essere presenti solamente gli sposi, senza ospiti e testimoni. Per onor di cronaca anche i divorzi sono vietati.La misura ha sollevato perplessità nella Federazione e c’è chi la giudica eccessiva, anche perché le procedure per matrimoni e divorzi non possono essere trasferite online. «Naturalmente il ministero della giustizia ha adottato questa iniziativa non con l’obiettivo di violare i diritti dei cittadini, ma con lo scopo di combattere la diffusione del coronavirus», la premessa dell’avvocato Lyudmila Aivar, «ma divorzi e matrimoni sono fatti che hanno conseguenze legali. Penso che la misura sia eccessiva e che i servizi pubblici dovrebbero prevedere una procedura per presentare una domanda di matrimonio, oppure per il suo scioglimento, anche online».
Il ministero della giustizia russo ha già avviato i lavori per procedere con la registrazione degli atti di stato civile in forma remota, in modo da evitare la presenza diretta negli uffici pubblici da parte dei richiedenti, ma per il momento non riguarda i matrimoni e la novità sarà introdotta in fase di test per gli atti di nascita e di morte.
Tornando al divieto di sposarsi, chi aveva già prenotato e in parte pagato il banchetto nuziale, come si deve comportare adesso? Per l’avvocato Aivar se gli sposi hanno già pagato il conto, i ristoratori sono obbligati a restituire le somme versate oppure, di comune accordo, si deve riprogrammare la data della festa e mantenere inalterate le condizioni.
Intanto, anche il presidente Vladimir Putin fa sapere di preferire il lavoro da remoto nella sua nuova routine quotidiana ai tempi del Covid-19 e, come ha riferito il suo portavoce Dmitry Peskov, mantiene le distanze sociali e non stringe la mano alle persone che incontra personalmente. Il Cremlino non ha ancora preso una decisione sull’eventuale modifica del programma per la grande parata militare del Giorno della Vittoria: quest’anno, il 9 maggio, ricorrerà il 75° anniversario e Mosca stava organizzando un’importante celebrazione per la vittoria nella Grande Guerra Patriottica. La parata per la stessa ricorrenza è stata, invece, confermata nella vicina Bielorussia: martedì scorso a Minsk, ha informato l’agenzia BelTa, i militari della guarnigione della capitale hanno tenuto le prove generali.
Intanto gli scienziati dell’Istituto di biologia chimica e medicina dell’Accademia delle scienze russa sono al lavoro per sviluppare una cura per il coronavirus basata sul sangue dei sopravvissuti alla patologia, una cura che, come ha scritto la Tass, potrebbe essere pronta nel giro di un mese. La soluzione allo studio si è focalizzata sulle immunoglobuline antivirali estratte dal plasma dei pazienti guariti da Covid-19.