Anteprima, 2 aprile 2020
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Biografia di Zoltán Peskó
Zoltán Peskó (1927-2020). Direttore d’orchestra. «Ungherese di nascita, a lungo italiano d’adozione, instancabile esploratore della contemporaneità con forti radici nel grande repertorio: dobbiamo essere riconoscenti al percorso artistico di Zoltán Peskó, che si è spento ieri a 83 anni. Allievo di composizione di Goffredo Petrassi e di Pierre Boulez, studia direzione d’orchestra con Franco Ferrara, è assistente di Lorin Maazel a Berlino, prima di imporsi rapidamente come direttore a proprio agio nell’affrontare le traiettorie più innovative. Nel 1970 è alla Scala per Ulisse di Luigi Dallapiccola, avvio di una lunga presenza a Milano. Fra i tanti titoli, Atem di Franco Donatoni, Blimunda di Corghi dal romanzo di Saramago, Carillon di Aldo Clementi, I sette peccati capitali di Kurt Weill con Milva come interprete, gli omaggi a Stravinskij e Schoenberg.
Direttore principale al Comunale di Bologna, dove propone in prima italiana Le grand macabre di György Ligeti con la regia di Giorgio Pressburger, e alla Fenice di Venezia, negli anni alla guida dell’Orchestra Rai di Milano ricostruisce, preservandone la ruvida forza espressiva, e incide su disco l’incompiuta Salammbô di Musorgskij, che riproporrà in diversi teatri con la regia di Yuri Lyubimov, con il quale collabora anche per un allestimento della Passione secondo Matteo di Bach. Sempre con la Rai di Milano affiancata dall’orchestra della Bbc incide l’integrale dei Concerti per orchestra di Goffredo Petrassi, un protagonista del Novecento italiano oggi trascurato» [Cappelletto, Sta].