ItaliaOggi, 1 aprile 2020
Periscopio
L’amore coniugale e l’amore omosessuale non sono, per me, equiparabili. Il secondo non prevede la procreazione, se non trafficando con uteri e gameti, e spezza la catena fra generazioni. Lucetta Scaraffia, direttrice del mensile Donne Chiesa Mondo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Sul Fatto Quotidiano leggo questo titolo: «Modello Codogno: ora tracciare malati “strada per strada”». Ma non dovevano stare chiusi in casa? Infatti nel testo il virologo Massimo Galli dice: «Dovremmo utilizzare il metodo del porta a porta». Già sperimentato da Bruno Vespa. (Quindi, semmai, si tratterebbe di tracciare i malati scala per scala. Informazione da ballatoio). Stefano Lorenzetto (www.stefanolorenzetto.it/telex.htm).
La classe operaia è stata una componente fondamentale, oggi sta assumendo nuove forme e vive nuove contraddizioni. A quali valori può e deve richiamarsi? Pensa all’ecologia. Un operaio dell’Ilva la vive in modo diverso da come la vive Greta. Luciana Castellina, fra i fondatori de il Manifesto (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Pippo Baudo abita nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna. «Colpisce il silenzio. Sarà la fortuna di queste giornate di sole, quando mi affaccio un po’ dal balcone o salgo a passeggiare in terrazza vedo una città illuminata. Ripenso al romanzo di Giuseppe Marotta, Gli alunni del sole, dedicato a Napoli. Il sole dà sicurezza, calore, allegria». Anche in questi giorni? «Soprattutto in questi giorni. In tempi di coronavirus le piccole cose positive, i gesti di solidarietà diventano grandissimi», spiega il conduttore, che a 83 anni si è organizzato la giornata. Inizia con la lettura dei quotidiani; poi i dischi di musica classica, i libri, le telefonate con gli amici, un po’ di televisione: «Il bollettino della protezione civile delle 18 è l’appuntamento del giorno, questo è il nostro presente ma dobbiamo ripensare al passato, ai ragazzi dico: riscoprite i libri di Storia per capire che l’Italia ha vissuto periodi tristi, durissimi, uscendone a testa alta». Silvia Fumarola. la Repubblica.
Gli italiani sono spesso indisciplinati, ma il difetto può dimostrarsi un vantaggio. Se nel traffico appare improvvisa un’ambulanza a sirene spiegate, le auto arrangiandosi come possono e violando l’intero codice stradale, sciolgono d’incanto l’ingorgo per salvare il loro simile in pericolo di vita. Mi capitò invece, sempre in Germania, di assistere all’opposto. Su una trafficata autostrada bavarese udii l’urlo di un’ambulanza chiedere il passo e mi agitai. Fui il solo. Attorno a me, nelle loro Mercedes, i tedeschi erano calmi, allineati e nessuno faceva cenno di volersi scansare. Zero solidarietà. Sono stato sulle spine mezz’ora, finché è arrivata una pattuglia della stradale e un Polizist, lavorando di paletta, ha cominciato a sfoltire la coda. Solo allora, obbedendo al militare in divisa, i gelidi automobilisti teutonici hanno azzardato qualche manovra in strappo al codice. Il ferito, per la cronaca, morì nelle more. Giancarlo Perna. LaVerità.
Nel 1958 con Tapùm, il primo film vero, sono finito a Cannes. Al liceo classico, studiando storia, ho capito che l’uomo non fa altro che costruire armi, e allora ho fatto il mio primo film su quello. Walter Alberti, direttore della cineteca di Milano, mi ha detto: c’è un festival di cartoni animati a Cannes, parallelo a quello grande, prova a mandarlo. Ho provato e l’hanno accettato. Bruno Bozzetto, disegnatore e regista di animazione (Paolo Di Stefano). Corsera.
Sono un privilegiato. Certo gli acciacchi avanzano, sono cieco e vabbè, qualche prezzo si deve pagare. Il cervello funziona, l’Alzheimer non mi preoccupa, lo temevo intorno ai 70 anni, ormai a 92 il pericolo è passato. Ma rabbrividisco all’idea di arrivare ai 100. Gesù! A un traguardo del genere si può arrivare solo come un lombrico superstite. Per fortuna c’è la famiglia: sono 61 anni che sto con la stessa donna, Rosetta, che se non la vedo per mezza giornata, mi manca e poi i figli, i nipoti. Andrea Camilleri, scrittore (Emilia Costantini). Corsera.
Pansa ha dovuto sopravvivere al suo unico figlio. Alessandro, morto nel novembre 2017. Novembre è un mese fatale per la nostra famiglia larga. Fino ad allora, Giampaolo era invecchiato dolcemente, poco a poco. Aveva accettato il declino, senza fare storie, continuando a leggere e a scrivere. La morte di Alessandro fu per lui uno strazio. Lo diceva sempre: «Se non ci fosse Adele, sarei morto». Non ha mai accettato la morte del figlio. Reagì rifugiandosi ancora di più nel rapporto con me. Adele Grisendi, moglie di Giampaolo Pansa (Aldo Cazzullo). Corsera.
La censura del regime comunista rumeno era molto rigida. Furono molte migliaia i rumeni coraggiosi che andarono in montagna a combattere contro la Securitate e l’esercito. Le lotte partigiane ebbero termine nel 1956, quando il regime di Ceausescu impiegò un gran numero di forze armate per liquidare la ribellione interna. Nello stesso tempo la Securitate attuò una campagna di repressione contro i potenziali contestatori del regime: sino al 1964 furono molte migliaia gli arrestati, tradotti nelle carceri e nei lager (definiti «campi di lavoro») allestiti dalla polizia politica vicino a piccoli villaggi. Abbiamo registrato 640.764 vittime, ma sicuramente sono stati molti di più». Marius Oprea, presidente dell’Istituto per la ricerca dei crimini del comunismo (Aldo Forbice). LaVerità.
Nei miei libri racconto la campagna ma non sono stato capito. Quando ho pubblicato Il quinto Stato i miei volevano vendere i campi per trasferirsi dove non fossero conosciuti. Si vergognavano di vivere come il loro figlio aveva raccontato. Ferdinando Camon, scrittore (Luca Pavanel). il Giornale.
Dacia Maraini, per me, è una sorella: la conobbi nella «Casa della donna» in via del Governo Vecchio a Roma, al tempo del femminismo, e a lei raccontai la mia storia familiare, che poi divenne Storia di Piera. Grazie a Dacia, conobbi Alberto Moravia: all’inizio mi sembrava un tipo brontolone, invece era un ragazzo scapestrato. Ricordo le vacanze trascorse insieme a Sabaudia: un trio perfetto, facevamo a turno chi doveva cucinare. Piera degli Esposti (Emilia Costantini). Corsera.
Giuliano, dipingimi un piccolo spazio, anche solo una macchia, una macchiolina, anche solo un punto piccolo, nero, e nient’altro, ma dove io possa stare. Antonio Moresco e Giuliano Della Casa, La mia città. Nottetempo, 2018.
Virginia Raggi: una cittadina al di sopra di ogni incompetenza. Roberto Gervaso. il Giornale.