la Repubblica, 1 aprile 2020
Inga e Karsten, un amore al confine sbarrato
Quando Berlino e Copenhagen hanno chiuso il confine, due settimane fa, la danese Inga Rasmussen, 85 anni, e il tedesco Karsten Tüchsen Hansen, 89 anni, hanno deciso che telefonarsi senza vedersi era troppo doloroso, troppo poco. E hanno continuato a incontrarsi, anche senza potersi baciare, anche senza potersi abbracciare. Ogni giorno arrivano al passaggio di frontiera di Aventoft con le loro sedioline portate da casa, le piazzano alla distanza minima di sicurezza, divisi dalla barriera bianca e rossa della dogana. E mangiano, bevono, parlano.
È un amore senza confini, anche se il confine c’è, ed è quello imposto da un virus che sta facendo stragi ovunque. La peste del secolo ha costretto due governi, quello tedesco e quello danese, a tirare su una barriera lungo la frontiera frisone. Sotto questo cielo diviso, avrebbe scritto Christa Wolf, che di muri se ne intendeva, la coppia di amanti continua a darsi appuntamento proprio lì. Per entrambi è importante continuare a guardarsi negli occhi anche durante la quarantena.
La resistenza al coprifuoco passa per il loro termos col caffè, passa per lo schnaps centellinato durante i loro incontri, passa dalla voglia di potersi quasi toccare che neanche la peggiore epidemia del secolo è riuscita a sterilizzare. A volte, Inga e Karsten si portano da mangiare: lei ha un amico che cucina per loro. A lui, invece, piace fare brindisi “all’amore”. Karsten arriva al loro appuntamento quotidiano da Süderlügum in bici, Inga in macchina da Gallehus. Prima della quarantena dormivano soprattutto da lui, ma non vivevano ancora insieme: la loro passione è recente. Entrambi vedovi, due anni fa si sono incontrati per caso, e hanno cominciato subito a parlarsi. Ma è stato talmente un amore a prima vista che Karsten le ha regalato un mazzo di fiori che era destinato, in realtà, a un’altra.