Avvenire, 29 marzo 2020
Intervista a Giovanni Grasso
Un piccolo incidente che si è trasformato in un grande successo sui social, confermando l’enorme popolarità di cui gode il presidente della Repubblica: il fuori onda trasmesso per sbaglio, nel quale Mattarella confessa a «Giovanni» di non poter andare dal barbiere nemmeno lui, in questo periodo. «Ho letto, con divertimento, che qualcuno attribuisce la trasmissione del fuori onda a una raffinata strategia comunicativa. Purtroppo non è così. È stato un errore vero e proprio», dice «Giovanni», ovvero Giovanni Grasso, consigliere per la comunicazione del presidente.
Che cosa è successo?
«Premetto che abbiamo registrato in condizioni di emergenza, con personale ridotto all’osso. E in una condizione emotiva particolare da parte di tutti. Dopo, per un errore materiale è stato inviato ai media non quello lavorato e tagliato, ma quello grezzo, con i fuori onda. Un errore banale, di quelli che capitano a tutti quando si traffica con gli allegati della posta elettronica».
Come funzionano i discorsi del presidente?
«Quando deve registrare un video, il Presidente predispone un testo di massima che gli fa da guida. E su quello aggiunge, toglie, ricama a braccio nel momento della registrazione. Un canovaccio essenziale quando il minutaggio è rigido, come quando si manda un video ai tg».
Il presidente come l’ha presa?
«Sportivamente. Ci ha riso sopra».
Ci saranno conseguenze per chi ha sbagliato?
«Non scherziamo, sbagliare è umano. Non mi interessa trovare chi è stato, ma capire perché è successo, in modo che non accada più».
Come spiega il successo clamoroso che il fuori onda ha avuto nel pubblico?
«All’inizio ha sorpreso anche me. Poi ci ho riflettuto: in questo periodo così difficile, forse i cittadini hanno un particolare bisogno di autenticità, di dare ai leader politici e istituzionali una dimensione in più, quella dell’umanità. “Mattarella uno di noi”, è stato lo slogan più gettonato. E che, forse, spiega tutto».
Com’è l’isolamento per il capo dello Stato?
«Nessuna uscita dal Palazzo, molto lavoro, ma al telefono e al computer, incontri di lavoro ridotti al minimo indispensabile e con tutte le debite precauzioni».
E i familiari?
«Li sente, ma non li può incontrare. Figli e nipoti restano a casa. Le regole valgono per tutti».