Corriere della Sera, 28 marzo 2020
L’avatar di Angela Merkel
Di Angela Merkel, al Consiglio europeo in teleconferenza, c’era solo l’avatar. In isolamento dal 22 marzo, dopo che uno dei suoi medici era risultato positivo al Covid-19, la cancelliera ha parlato nascosta dietro una sua foto, neppure tanto attuale. Lontana, tradotta, come sempre prudente. L’assenza del «corpo della Merkel» non è solo un’altra metafora del suo tradizionale attendismo e della sua strutturale riluttanza a indossare il mantello di leader d’Europa. In qualche modo è anche simbolo di un potere al tramonto. Per la prima volta in 15 anni, la «madre della nazione» non è fisicamente presente in una crisi, la più grave del Dopoguerra. Una situazione nuova, anomala per i tedeschi che di lei hanno imparato a fidarsi, trovando sicurezza e sollievo nella sua «forza tranquilla». È toccato al ministro delle Finanze Olaf Scholz rassicurare i connazionali con il più grande piano di salvataggio dell’economia varato da un governo federale negli ultimi 70 anni. Ma la scelta di parlare dietro una foto al vertice europeo sembra dire una cosa in più: semmai arriveranno, Merkel non metterà la faccia per gli eurobond. Il suo avatar seguirà il compromesso possibile.