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 2020  marzo 27 Venerdì calendario

Coronavirus, incognita sterilità

I medici di Wuhan iniziano ad avere una certa familiarità con il coronavirus. E ora sospettano che Covid-19 possa avere un impatto anche sulla salute sessuale maschile: per adesso si tratta di un’ipotesi che deriva dall’osservazione di un piccolo campione di pazienti contagiati, ma i ricercatori cinesi avvieranno uno studio su più vasta scala per capire meglio l’eventuale correlazione tra l’agente patogeno e i livelli di ormoni sessuali maschili.La valutazione è quindi preliminare, ma in un articolo pubblicato sulla rivista MedRxiv e rilanciato ieri dal South China Morning Post viene spiegato come, specialmente tra i gruppi di pazienti più giovani, si siano notati problemi a livello di testicoli: da qui la necessità di intraprendere uno studio a lungo termine sugli effetti del coronavirus sul sistema riproduttivo maschile
I medici dell’ospedale universitario Zhongnan di Wuhan e dell’Hubei Clinical Research Centre for Prenatal Diagnosis and Birth Health hanno esaminato i campioni di sangue di 81 uomini dai 20 ai 54 anni, quindi tutti in età fertile, risultati positivi al Covid-19 e poi ricoverati in ospedale nel gennaio scorso. L’età media dei pazienti coinvolti in questa analisi era di circa 38 anni e il 90% di loro, nonostante il ricovero, presentava solo sintomi lievi della malattia.
Il team medico ha esaminato il rapporto tra testosterone e ormone luteinizzante: un basso rapporto può essere un segno di ipogonadismo, un malfunzionamento dei testicoli che potrebbe portare a una minore produzione di ormoni sessuali. Il rapporto medio per i pazienti Covid-19 era di 0,74, circa la metà del valore normale.
«Non ci sono prove cliniche sul fatto che l’infezione Sars-CoV-2 possa finora influenzare la funzione gonadica maschile», hanno scritto i ricercatori, «in questo studio, abbiamo confrontato i livelli degli ormoni sessuali tra 81 uomini in età riproduttiva con infezione da Sars-CoV-2 e 100 uomini sani della stessa età: abbiamo scoperto che l’ormone sierico luteinizzante era significativamente aumentato, ma il rapporto tra questo e il testosterone era drasticamente diminuito nei maschi con Covid-19. Questo studio fornisce le prime prove dirette sull’influenza delle condizioni mediche di Covid-19 sugli ormoni sessuali maschili, avvertendo maggiormente l’attenzione sulla valutazione della funzione gonadica tra i pazienti guariti dall’infezione, in particolare gli uomini in età riproduttiva».
Insomma, è un campanello d’allarme. Anche perché il testosterone è il principale ormone sessuale maschile, implicato nello sviluppo delle caratteristiche sessuali primarie e secondarie. L’ipogonadismo è una disfunzione del testicolo, associata un’inadeguata produzione ormonale di testosterone e in età adulta i sintomi possono andare dalla disfunzione erettile all’infertilità, fino alla perdita di massa muscolare e seni anormalmente grandi.
«Si dovrebbe prestare maggiore attenzione all’effetto di Sars-CoV-2 sul sistema riproduttivo», hanno detto i ricercatori di Wuhan, precisando che potrebbero entrare in gioco anche altri fattori capaci di causare cambiamenti negli ormoni, come i farmaci e la risposta del sistema immunitario.
Con lo studio su larga scala si cercherà di ottenere dati da molti più pazienti su una scala temporale più ampia: si potrebbe includere la raccolta e l’analisi di campioni di spermatozoi e interviste su pazienti affetti da coronavirus.
Li Yufeng, ha ricordato South China Morning Post, professore di medicina riproduttiva presso l’ospedale Tongji di Wuhan e coordinatore di questa ricerca, aveva già predetto in uno studio che i testicoli potevano diventare il principale bersaglio dell’attacco di coronavirus: i polmoni e il sistema immunitario sono i principali obiettivi di Covid-19, ma le infezioni, spiegava l’esperto, possono causare danni anche ai testicoli. Il consiglio del team guidato dal professor Yufeng è quindi quello di sottoporsi ad esami di fertilità dopo il periodo di riabilitazione.
Questo non è l’unico studio che suggerisce un legame tra coronavirus e fertilità maschile. Il mese scorso, infatti, alcuni ricercatori dell’ospedale di Suzhou dell’università di Nanchino hanno pubblicato uno studio che suggerisce come il coronavirus possa causare danni sia ai reni che al testicolo. Tuttavia, è importante rilevare che nessuno di questi studi è stato ancora sottoposto a una revisione paritaria e per dimostrare i collegamenti ipotizzati sono necessarie ulteriori ricerche.