Il Sole 24 Ore, 26 marzo 2020
La situazione tragica a New York
«Una goccia nel mare». Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo boccia senza appello il pacchetto di stimoli approvato dal Senato. I 2mila miliardi di dollari di aiuti federali, comprendono 3,8 miliardi per lo stato di New York e 1,3 miliardi per New York City. Non sono sufficienti per rispondere all’emergenza e per evitare la temuta nuova Grande Depressione per la città che non si spegne mai, chiusa da domenica: solo con il taglio della Pay-roll tax contenuto nel pacchetto di misure appena approvato, lo Stato di New York nel 2020 perderà 15 miliardi di introiti fiscali, spiega Cuomo. La risposta al Covid -19 è già costata oltre 1 miliardo.
Lo stato di New York è l’epicentro della pandemia negli Usa: 20 milioni di abitanti, di cui 9 concentrati nella sola città di New York, la più densamente popolata del paese: 28mila abitanti per miglio quadrato; San Francisco, che è la seconda, ne ha 17mila, stando ai dati del Census Bureau.
Prima del coronavirus 5 milioni di persone a New York ogni giorno si spostavano utilizzando i treni e la metropolitana. Nei tre aeroporti che servono la metropoli atterravano più di tremila aerei al giorno.
Times Square in questi giorni di contenimento è un luogo spettrale, ma ogni anno i suoi marciapiedi sono calpestati da 40 milioni di persone. Nessuna città americana come New York attrae così tante persone da tutto il mondo per business o turismo. «La densità abitativa è il vero nemico – dice Steven Goodman, epidemiologo a Stanford – nelle grandi aree urbane le persone interagiscono l’una con l’altra in ogni momento, e questo causa la diffusione così rapida del virus».
Deborah Birx, la dottoressa che alla Casa Bianca coordina la risposta al coronavirus, lunedì ha detto che la percentuale di diffusione del virus a New York è cinque volte più alta rispetto al resto del paese. Ieri gli esperti della task force governativa hanno rivisto al rialzo le stime: circa il 60% dei nuovi casi di Covid-19 negli Usa avvengono nell’area metropolitana di New York. Le probabilità di contrarre il virus sono dalle 8 alle 10 volte più elevate che altrove.
Per questo motivo la Casa Bianca invita ora tutti gli americani che sono stati di recente a New York a 15 giorni di auto quarantena. E i governatori degli altri Stati, come quello della Florida, chiedono ai newyorchesi di restare in città e non recarsi nelle seconde case al mare.
L’Oms prevede che gli Stati Uniti in breve tempo supereranno l’Europa, nonostante gli auspici del presidente Trump che punta a riaprire l’America tra due settimane e vuole vedere le chiese piene per Pasqua.
Andrew Cuomo – che è figlio di Mario per tre volte governatore dello stesso Stato – in queste settimane è diventato il simbolo dell’operosità degli amministratori locali, in prima linea nella lotta contro il Covid-19. Non molto popolare nel partito finora, con la sua concretezza guida il fronte di quelli che criticano l’inefficienza della macchina federale. Trump gli ha inviato 400 respiratori. Lui chiede da giorni che il presidente si adoperi, usando i poteri speciali di guerra, obbligando le aziende a convertire la produzione in apparecchiature sanitarie. Ha risposto così a Trump: «Vuole che gli dia una pacca sulle spalle per avermi inviato 400 ventilatori? Che cosa ce ne facciamo se ce ne servono 30mila. Non ha capito l’entità del problema». I suoi briefing stampa ogni sera vengono trasmessi dalle quattro reti nazionali, anche da Fox News, e sono molto seguiti. A chi pensa a riaprire le chiese, Cuomo ricorda terra terra che il numero di nuovi casi di coronavirus nella città di New York raddoppia ogni tre giorni. Gli ultimi dati di questo bollettino di guerra, mercoledì, parlano di 5.146 nuovi casi confermati nello Stato di New York, su un totale di circa 31mila casi e 285 morti: 3mila nuovi casi sono a New York, per un totale di circa 18mila.
La curva dei grafici sulla crisi è ancora lontana dal suo apice, secondo Cuomo. I ricoveri sono leggermente diminuiti nell’ultimo giorno, ed è un primo timido buon segnale. Lo Stato di New York sta cercando di aumentare la capacità ospedaliera a 140mila letti, su 53mila posti esistenti. Altri 30mila verranno aggiunti in dormitori o nelle scuole. Al personale sanitario si sono aggiunti come volontari 40mila medici e infermieri in pensione o studenti vicini alla laurea. Da domenica sera tutte le attività economiche non essenziali sono chiuse. Le persone lavorano da casa. Ma non è facile rispettare le distanze sociali e disinnescare la miccia. A New York si vive in spazi limitati. Le persone escono nei parchi: le strade sono vuote ma mai come ora si vedono podisti o ciclisti affollare le aree verdi. E il rischio aumenta. I poliziotti di New York che sono per le strade non hanno ancora le mascherine. Un’emergenza nell’emergenza: 211 agenti sono risultati positivi al virus e oltre 2.800 sono in quarantena.