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 2020  marzo 22 Domenica calendario

Il nipote di Putin in politica

La politica russa adesso ha un altro Putin. Roman Putin, figlio di un cugino del presidente russo, ha lanciato infatti un proprio movimento politico: il Partito delle persone d’affari, una fazione conservatrice che ufficialmente si pone come obiettivo quello di sostenere la piccola imprenditoria. Il partito punta ai seggi della Duma in palio alle elezioni parlamentari del prossimo anno, ma Roman non ha certo intenzione di mettere i bastoni tra le ruote a suo zio Vladimir. Anzi, l’impressione è che il suo Partito delle persone d’affari sia uno dei tanti nuovi partitini nati negli ultimi mesi per frammentare il voto di protesta e creare un’illusione di democrazia a tutto vantaggio del Cremlino.
L’appoggio allo zio Vladimir
Roman del resto non fa mistero del suo appoggio al potente zio. «Il nostro Paese - ha detto in un’intervista al quotidiano Kommersant - ha bisogno di un leader forte, soprattutto in una situazione di crisi globale. Non c’è alternativa a Vladimir Putin».
Il leader del Cremlino probabilmente la pensa proprio come il nipote, anche lui con un passato nei servizi segreti di Mosca. Vladimir Putin sta infatti preparando una riforma costituzionale che di fatto annullerà per lui il limite di due mandati consecutivi da capo dello Stato consentendogli di ricandidarsi alle presidenziali del 2024 e di nuovo a quelle del 2030, rimanendo così al potere per altri 16 anni.
Per continuare a guidare il Paese col pugno di ferro, Putin ha però bisogno anche della Duma, dove al momento non c’è un solo deputato d’opposizione degno di questo nome. Il Cremlino vuole ovviamente mantenere lo status quo anche dopo le elezioni politiche del prossimo anno, nonostante il livello di popolarità del partito di governo, Russia Unita, ristagni ormai da tempo attorno al 30%. L’ondata di nuovi partitini, secondo alcuni osservatori, potrebbe essere una strategia del Cremlino per disperdere voti a favore di movimenti che difficilmente supereranno la soglia di sbarramento del 5%. Tra i nuovi partiti spicca "Per la verità", il movimento nazionalista dello scrittore Zakhar Prilepin, passato da dissidente di sinistra a sostenitore di Putin di destra. Ci sono poi "Per una vita decorosa", che punta sui giovani e "Nuova Alternativa Verde", che dovrebbe attirare i russi sensibili ai problemi ambientali. Il principale oppositore di Putin, Aleksey Navalny, invece prova inutilmente a registrare un proprio partito da ormai sette anni.