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 2020  marzo 22 Domenica calendario

Esselunga, le eredi Giuliana e Marina salgono al 100%

Marina Caprotti e la madre Giuliana Albera gettano le basi per il futuro di Esselunga, che secondo gli accordi comunicati al consiglio convocato ieri d’urgenza vedrà le due eredi del fondatore Bernardo Caprotti salire al 100% del colosso italiano della grande distribuzione attraverso l’acquisto del 30% in portafoglio ai fratelli Violetta e Giuseppe. 
Al board le azioniste di maggioranza con il 70% hanno illustrato le linee guida della struttura finanziaria che consentirà loro di sostenere l’impegno. È un passaggio chiave per arrivare a un assetto stabile del campione nazionale dei supermercati. «Siamo orgogliose di poter continuare il nostro impegno personale per lo sviluppo di Esselunga. Abbiamo grande fiducia nel team dirigenziale e in tutte le persone che lavorano nel gruppo», hanno detto le due eredi che appaiono determinate a diventare le uniche azioniste. 
Dopo la definizione del valore di 6,1 miliardi fornita venerdì dal lodo arbitrale – in base alla quale le due socie di maggioranza dovranno corrispondere a Violetta e Giuseppe 1,83 miliardi – Marina e Giuliana hanno disegnato la manovra che include un mix di apporto di capitale e debito bancario. 
Verseranno 535 milioni. Di questi cento milioni in denaro mentre altri 435 milioni verranno dalla cessione a un investitore finanziario del 32,5% del capitale di Villata, il polo immobiliare che ha in pancia buona parte dei 159 supermercati di Esselunga che è proprietaria del restante 67,5%. Poi ci sarà il ricorso a linee di credito per 1,312 miliardi messe a disposizione da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Bnl-Bnp Paribas che finanzieranno la capofila Supermercati italiani (oggi presieduta da Piergaetano Marchetti) che poi si fonderà con Esselunga destinata a farsi carico degli impegni finanziari. 
L’operazione, hanno spiegato, è più che sostenibile perché il gruppo alla fine del 2019 aveva 1.139 milioni di disponibilità liquide e debiti netti per 150 milioni. Non solo. Esselunga manterrà un profilo patrimoniale solido perché rimborserà 550 milioni dopo il merger, che si chiuderà tra un anno, più altri 300 milioni. 
Hanno voluto tracciare un percorso chiaro Marina (che del gruppo è vicepresidente) e Giuliana (presidente onorario) anche perché Esselunga ha in circolazione un bond in due tranche da 500 mila euro ciascuna, un’emissione che aveva ricevuto una richiesta record, pari a oltre nove volte l’ammontare. 
«Siamo molto soddisfatti di apprendere che le nostre azioniste di maggioranza abbiano apportato capitali propri in misura così significativa per il futuro di Esselunga. Grazie a questa decisione proseguiremo con determinazione l’esecuzione del piano industriale di cinque anni che è iniziato nel modo migliore. In questo difficilissimo periodo di emergenza siamo interamente concentrati nel servire la nostra comunità», ha detto Sami Kahale, il manager che a gennaio ha assunto l’incarico di amministratore delegato di Esselunga. Rappresenta il rinnovamento avvenuto anche a livello manageriale nel gruppo che ha chiuso il 2019 con 8,1 miliardi di ricavi.