ha titolato a caratteri cubitali: "Trovata finalmente la cura del coronavirus, una pillola miracolosa e alcuni alimenti che stanno in cucina, funzionano".
Tralasciamo le sciocchezze che c’erano scritte, stampate su carta. Carta straccia in questo caso (per la verità anche in Italia spacciano cose simili, tipo "trattenere il respiro per 10 secondi" per capire se si è positivi, o "bere ogni 15 minuti" per sbarazzarsene. Ecco, no).
FALSO . Gira molto sui social una foto di una lunga fila di bare, in qualche caso appaiata alla foto di cittadini in giro per i Navigli a Milano. Non è chiaro se la passeggiata sia di questi giorni, ma la foto delle bare non è di Bergamo, come asserito, ma della strage di migranti di Lampedusa del 2013.
FALSISSIMO . I social network sono impegnati in una complicata azione di contrasto verso chi diffonde notizie false e i primi risultati si vedono. Se su Facebook vi imbattete nella foto del soldato americano in fin di vita che sarebbe stato pagato per diffondere il virus in Europa, trovate che la foto è stata sbiadita e sopra c’è la scritta: informazione falsa. L’immagine infatti è tratta da una scena di Walking Dead.
INCERTO . Più complicato determinare la veridicità di possibili cure del coronavirus in attesa del vaccino. Per esempio negli ultimi giorni si era parlato della possibile efficacia della clorachina, un farmaco che dagli anni ‘40 viene usato per la malaria; e della idroclorachina, che serve per l’artrite. Sulla base di qualche riscontro incoraggiante in laboratorio pubblicato da una rivista scientifica il 9 marzo, negli Stati Uniti ieri ne è stata autorizzata la sperimentazione clinica. Ma il responsabile della Food and Drug Administration ha aggiunto «non è il momento di alimentare speranze infondate».
FORSE Sì FORSE NO. Gira molto sulle chat il pensiero di un professore di un ospedale di Milano, che esiste ma fa l’ortopedico, che avvisa del pericolo di assumere l’ibuprofene, l’aspirina e il voltaren, e altri popolari antinfiammatori, perché "rendono l’infezione da coronavirus molto più rapida". La cosa nasce dalla presa di posizione su Twitter del ministro della Sanità francese che il 14 marzo ha concluso: «Se hai la febbre, prendi il paracetamolo».
Data la rilevanza e l’autorevolezza delle dichiarazioni, l’Oms è intervenuta, sempre su Twitter, per chiarire che «al momento, in base alle informazioni disponibili, l’Oms non sconsiglia di usare l’ibuprofene».