Il Sole 24 Ore, 20 marzo 2020
Storia dell’influenza suina (2009)
Il 24 aprile del 2009, l’Oms annuncia che in Messico c’erano circa 900 casi sospetti di influenza suina, causata dal virus H1N1, e 60 decessi. La malattia si estese in breve tempo a più di 80 Paesi. L’Organizzazione mondiale della sanità dichiarerà ufficilmente l’11 giugno che il mondo sta affrontando una pandemia, allarme che finirà nell’agosto 2010. La suina, secondo le stime dei ricercatori, ha lasciato sul campo almeno 300mila vittime, ma questi dati sono molto confusi. A differenza della classica influenza, ma anche del Covid-2019, le persone anziane aveva meno probabilità di ammalarsi di suina per via dell’immunità acquisita da un ceppo influenzale che circolava nel Ventesimo secolo. A essere colpiti erano soprattutto i giovani e il ricordo dell’influenza spagnola che infuriò alla fine della Grande Guerra, ma anche della Sars e della aviaria, scatenò una vera e propria psicosi che fece affossare le Borse. Alla fine l’influenza suina costò all’economia mondiale tra i 45 e i 55 miliardi di dollari (la Sars 40 miliardi e l’Ebola 53). Le persone con influenza suina sono già contagiose durante il periodo di incubazione che precede la comparsa dei sintomi, che sono simili a quelli di una normale influenza.