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 2020  marzo 17 Martedì calendario

Intervista a Enzo Miccio

Di questa prima metà di Pechino Express (oggi su Rai2 la sesta puntata), Enzo Miccio è il vincitore morale e la sorpresa: abituati a vederlo in doppiopetto, impeccabile esempio di stile, mai ce lo saremmo immaginato il più popolare pianificatore di matrimoni d’Italia adatto a scarpinare in tuta e turbante per le vie del Asia remota, inveire, ingoiare l’ingoiabile, stringere i denti e correre. E invece: la sua con Carolina è la coppia da battere. Oggi come tutti è chiuso in casa. I matrimoni sono stati rimandati a date migliori; ma lui, pur segregato, non demorde e pianifica. 
Domanda d’obbligo: come va e che fa?
«Sigillato a casa a Milano. Ho scoperto quanto sia duro stare solo. Non mi fermo, però, e organizzo: rassicuro le mie spose, programmo perché tutto sia pronto per quando sarà finita. La vita va avanti e la paura contrastata (e se c’è non va mostrata). Io come i bagnini faccio un lavoro stagionale. Dipende da quello che faccio oggi che la stagione non salti». 
Come va sul fronte nozze?
«Procediamo a vista. I matrimoni di queste settimane e di aprile sono stati riprogrammati: a giugno li vedo nuovamente possibili. Intanto rassicuro i clienti: non perderanno i loro soldi, io sono qui per contenere i disagi. Il vero problema è un altro: aprile è mese chiave per le collezioni di abiti da sposa. Eventi come Sposa Italia e il Barcelona Bridal Fashion Week, dove si facevano le scelte per il 2021, sono in bilico». 
Sta andando in onda «Pechino Express» lo vede?
«Certo. Fino a 15 giorni fa anzi, lo vedevamo in gruppo noi partecipanti. Ora ci limitiamo a commenti e videochiamate. Anche per noi è una sorpresa». 
Come si scopre? 
«Un po’ strano. Mi faccio simpatia ma a tratti anche rabbia per certe reazioni inattese di cui neppure ti accorgi quando sei in gara. Di essere competitivo invece lo sapevo: sono così anche nella vita».
Lei è stato una sorpresa anche per il pubblico: il maestro d’eleganza si rivela un tipo molto adattabile, il planner addirittura uno stratega. 
«Per natura e per lavoro sono un organizzatore. Anche nel gioco non posso non dare il meglio. Nessuno si immagina quanto sia duro e serio. Neppure io lo sapevo prima di iniziare. Sono partito con un bagaglio inadeguato - camicie bianche e mocassini - che ho dovuto rivedere in modalità Pechino. La mia scelta più oculata tuttavia è stata quella del partner: con Carolina siamo una coppia solida. Ci conosciamo da anni: so i suoi punti di forza, che mi sopporta e, nei momenti di sconforto, mi sa ridare la carica. L’altra mia fortuna è essere partito in ottima forma: da anni mi alleno quotidianamente. Resistenza, forza e fiato sono stati essenziali in tante occasioni».
Cosa ha imparato?
«Che posso dire le parolacce e vestire in tuta, t-shirt e scarpe da ginnastica. Per il resto, ho 50 anni e so bene chi sono. Però volevo far conoscere alla gente una parte di me che è sconosciuta. È per questo che ho accettato (anzi cercato) di partecipare al programma. Ho lasciato a casa Miccio, per mostrare Enzo». 
Enzo inappuntabile come Miccio, comunque.
«L’eleganza è una questione di attitudine che prescinde dal capo ed è legata alla situazione. La puoi esprimere in tanti modi indipendentemente da cosa indossi. Mi collego quotidianamente con i miei follower (su tutti i social, Fb, Twitter, Instagram). Cerco di trasmettere loro come volersi bene. Stamattina ho postato la mia colazione da re: fatela anche voi. E sto preparando un video su come stare a casa : via ciabatte e pigiama, non facciamoci prendere dalla pigrizia. Il tempo c’è, non abbiamo scuse: non lasciamoci andare, approfittiamone per curarci e coccolarci».