la Repubblica, 16 marzo 2020
Partite impossibili ai confini del pallone
Questa è una storia di passione e perversione, ma più che altro di astinenza. Scoprirsi nudi all’inizio del weekend, senza calcio, e cercarlo ovunque, negli interstizi della rete, nelle pieghe più remote dell’etere. Dalla reclusione, verso la mezzanotte di sabato chiedere aiuto a una figlia, Eugenia, a sua volta murata viva in Olanda, e prendere atto che la suddetta figlia ha appena seguito sulla pagina Facebook Calciatori Brutti la finale della Castle Lager Challenge Cup dello Zimbabwe, l’imperdibile F.C. Platinum contro Highlanders (2-0), collegarsi, guardare la replica dell’evento dall’inizio alla fine, invasione di campo compresa, bastoni e bottiglie che volano, polizia a cavallo, commenti in tempo irreale sulla chat (Gianmarco: «La coppa è di latta, vale di più il cerchione della mia Panda»). Grazie Eugenia, e lei: «C’è di meglio papà, per esempio il calcio a 7 thailandese». Eccolo, infatti: Rmv Mitr contro En9 (Giuseppe I.: «La terza serie calabrese in confronto è il campionato brasiliano»).
Senza calcio c’è calcio eccome, perché l’essere umano ha davvero mille risorse. Grazie a Calciatori Brutti (peraltro, un milione e 688 mila followers), la notte più lunga e buia dell’anno ha proposto anche la sfida del campionato boliviano tra Bolívar e Wilstermann (1-1) da La Paz, dove il gollonzo di tibia di William Alvarez pareva un’invenzione di Messi, come quando Fantozzi vede San Pietro seduto sulla traversa. E ancora non è stato tutto, perché prima di andare a nanna ci siamo gustati pure la terza divisione messicana: Picudos contro Nacional! E quel campetto dietro il parcheggio sembrava San Siro.
Mentre ancora resistono nel mondo porzioni di calcio in Turchia e Russia, Kazakhstan e Bielorussia, Sudamerica (solo in alcuni Paesi) e Africa, si presume per poco, e mentre noi dovremo rassegnarci a vivere di elemosine almeno fino al 2 maggio, Internet e le tivù ci vengono in soccorso come possono, passando dalle nobili repliche del mondiale 2006 su Sky a Real-Barcellona (2-0) su Dazn.
Cronache della vita di prima, era soltanto ieri, cioè mille anni fa. Domenica discutevamo di Juve-Inter passeggiando sull’orlo del vulcano, e guardateci ora. Con la bava alla bocca, da appassionati teledipendenti abbiamo apprezzato più o meno tutto, le repliche della Coppa del Mondo di fondo da Trondheim e il duello tra Williams e Wilson, e qui siamo passati al biliardo. Nell’attesa di Italia-Francia di Berlino, evento con discreti ascolti twittato dal professor Burioni (anche lui, laziale sfegatato, deve pur sopravvivere all’apocalisse) con le immancabili battute in rete («Speriamo non si vada ai rigori, dal dischetto i francesi ci fregano sempre»), la domenica della grande astinenza è scivolata tra il debutto di Conte nell’Inter e le repliche di Lazio-Atalanta e Juventus- Bologna, con quell’effetto straniante e doloroso della vita di prima, tutti noi sani e inconsapevoli del futuro come sempre, tutti noi felici nella calca da stadio, quanto pagheremmo per esserci adesso. Per tirarci un po’ su, a metà pomeriggio ecco di nuovo il calcio a 7 thailandese con i validi atleti del Bangna capaci di sconfiggere il pur bravo K.C.G per 5-3 con molta musica tamarra in sottofondo. E alla fine, perché chi insiste sarà premiato, arriva Federico Buffa a raccontarci il 1968 del calcio tra i cuccioli del maggio, Giacinto il capitano e Gigi Riva. La citazione finale di Pasolini è forse il pensiero più giusto per provare a resistere, con o senza pallone: «La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni».