La Stampa, 15 marzo 2020
Scoppia la polemica sulle mascherine
E ora, Milano "contro" Roma. È il primo, plateale cortocircuito nel cuore dello Stato, la prima incrinatura istituzionale da quando l’intero Paese si è blindato contro il virus: nelle ultime 48 ore i leader della Regione Lombardia, presidente e assessori, hanno preso di mira a ripetizione la Protezione civile e il suo Commissario Angelo Borrelli per due problemi molto diversi. Anzitutto per la mancata fornitura di ventilatori polmonari e di personale medico per l’ospedale da campo realizzato in tempi da record alla Fiera di Milano. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha scandito parole gravi: «La Protezione civile non è nelle condizioni di mantenere quello che ci aveva promesso».
Ma su un problema apparentemente meno complesso, la fornitura di mascherine fatte arrivare da Roma a Milano, l’assessore al Bilancio, il leghista Davide Caparini, ha rincarato la dose: «La Protezione Civile ci ha inviato mascherine da destinare ai medici e paramedici: il peggior materiale possibile, non nello standard previsto nei casi di pandemia. In ritardo di settimane e per di più non a norma e intanto le persone si ammalano e muoiono!».
Ai lombardi ha replicato seccamente il capo della Protezione civile Borrelli: «Ci troviamo di fronte a una grave pandemia, mi dispiace che ci siano queste polemiche del tutto destituite di fondamento. Servono 90 milioni di mascherine al mese, ad oggi i contratti sono per 55 milioni. Di queste circa 20 milioni non saranno consegnate, perché in tutto il mondo si sta verificando una chiusura delle frontiere all’esportazione».
Non è finita. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera dopo aver fatto un annuncio grave («in Lombardia abbiamo da 15 a 20 posti letto nelle terapie intensive, siamo vicini al punto di non ritorno») ha di nuovo rincarato la dose sulle mascherine: «A noi servono quelle del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex, non sono marchiate Cee e non è possibile immaginare di utilizzarle se si assistono pazienti infetti», al massimo potrebbe utilizzarle «un volontario che le usa per portare la spesa a un anziano».
Il duro ping-pong polemico è proseguito ed è stato chiuso in serata dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia: «La Lombardia ha ricevuto quasi 550mila mascherine nei giorni scorsi. Quelle "Montrasio", oggetto della critica ingiusta e sgradevole a Borrelli, sono mascherine e non carta igienica: tocca alle singole regioni smistarle in funzione dei diversi usi. Preferisco parlare dei 113 ventilatori polmonari intensivi e dei 103 sub-intensivi, consegnati o che arriveranno in queste ore».
Sin qui la polemica pubblica tenuta alta dai lombardi, una polemica nella quale giocano evidentemente diversi fattori. Anzitutto la tensione e lo stress su entrambi i fronti per un’emergenza straordinaria. Ma dietro le quinte pesa anche un retroscena: nei giorni scorsi i vertici della Regione Lombardia avevano tenuto costantemente al corrente il capo della Protezione civile sul progetto dell’ospedale da campo realizzato a tempo di record sul modello Wuhan negli spazi messi a disposizione dalla Fondazione Fiera di Milano.
Ma due giorni fa Borrelli aveva informato Fontana: «Ora la competenza sarà del nuovo commissario…». Da quel momento i lombardi hanno faticato a mettersi in contatto col Commissario Domenico Arcuri. Per questo il presidente Fontana è uscito allo scoperto: «Inizialmente era così: voi trovate il sito e noi mettiamo i presidi e i dipendenti. Noi abbiamo detto "va bene". Poi la Protezione civile ci ha detto che non ci può mettere a disposizione né una cosa né l’altra».
Ieri sera, Fontana e Arcuri si sono parlati e il nuovo commissario ha chiesto «una notte per trovare una soluzione». Un atteggiamento che ai lombardi è parso la premessa di una svolta. In attesa della quale Fontana ha "assunto" come «consulente personale» l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, proprio per realizzare il progetto dell’ospedale da 400 posti-letti di terapia intensiva. «Fontana - si legge in una nota della Regione - riceverà un compenso simbolico pari ad un euro». Un reclutamento con una doppia mission: salvare vite con la realizzazione a tempi di record dell’ospedale da campo e al tempo stesso mandare un messaggio all’opinione pubblica di centro-destra: anche noi abbiamo il nostro "frontman".