la Repubblica, 14 marzo 2020
Storia di Unidata, da un garage di Roma a Piazza Affari
Da un garage a Roma all’Aim di Piazza Affari. La storia di Unidata è quella di una manciata di imprenditori che hanno fatto dell’essere piccoli e agili la loro forza, e ora vogliono continuare a crescere e investire nelle reti in fibra e nell’Internet delle cose.
«Abbiamo iniziato negli anni Ottanta a costruire hardware versando in tre un capitale di 20 milioni di lire – racconta Renato Brunetti, presidente, ad e fondatore della prima matricola del 2020 – e poi non avendo la scala sufficiente per competere ci siamo trasformati in un’azienda di servizi e connettività». Nel 1999 sfruttando la bolla Internet Brunetti e soci vendono Unidata a Cable & Wireless (C&w) e iniziano a lavorare ad altre start up, poi nel 2003 si ricomprano l’azienda a una frazione del prezzo iniziale. «Unidata era casa nostra e volevamo salvaguardare i posti di lavoro – racconta Brunetti che ha una settantina di dipendenti e un indotto di oltre 100 persone – eravamo ricchi dopo aver venduto e siamo tornati quelli che eravamo prima, investendo tutto nel rilancio. Ma anche in quel caso il fatto di essere piccoli ci ha reso agili e efficienti: non volendo dipendere da Telecom che era fornitore e maggior rivale, con i soldi di C&w abbiamo iniziato a costruire la nostra rete in fibra». Quella rete di 2.250 chilometri rappresenta oggi l’80% dei ricavi del gruppo, insieme a un data center di nuovissima generazione. «Serviamo dalle Pmi alla Pa ai grandi gruppi come Bt, Open Fiber e Fastweb - ricorda Brunetti – ma abbiamo anche una frazione dei ricavi legata alla clientela privata: per primi siamo arrivati con la fibra in quartieri come Mezzo Camino e Fonte Laurentina, dove oggi abbiamo il 30% delle quote di mercato».
Dopo aver investito 20 milioni nella rete, tutti finanziati grazie ai proventi della vendita a C&w e ai flussi di cassa, ora Unidata sbarca in Borsa per finanziare la crescita futura: con l’Ipo sono stati raccolti 5,7 milioni, e la richiesta e stata quasi il triplo all’offerta. «Vogliamo portare la fibra in alcune aree grigie del Lazio – spiega Brunetti – e stiamo investendo in una tecnologia per l’Internet delle cose detta “Lora”, che usa frequenze libere e ha meno emissioni del 5g». I progetti di Unidata sono talmente ambiziosi che perfino Stefano Ciurli – ex responsabile del wholesale di Telecom – è diventato consulente per le strategie del gruppo con un posto in cda insieme ad Alessandra Bucci (indipendente), manager con esperienza in Tim e Trenitalia. «Dopo il road show i fondi mi hanno detto: “Ci vediamo in assemblea”, dando segno di volerci seguire attivamente – racconta con orgoglio Brunetti – la frase mi ha colpito, le assemblee le facevamo tra di noi al ristorante ma da lunedì saremo un’azienda quotata».