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 2020  marzo 14 Sabato calendario

Il bazooka tedesco contro il virus

Se finora la banca centrale era l’unica istituzione in grado di sfoderare una potenza di fuoco infinita, stampando moneta, da ieri uno Stato sovrano si è detto dotato di potere «illimitato» d’intervento finanziario a sostegno di banche, imprese e famiglie. Non uno Stato qualsiasi: la Germania. Il governo tedesco di grande coalizione, in un annuncio storico, ha promesso ieri stanziamenti e interventi di dimensioni senza precedenti fino a quasi 600 miliardi, tramite strumenti innovativi mai visti prima, per assicurare questo ai cittadini: «in Germania nessuna azienda sana, di ogni dimensione e in ogni settore, chiuderà e nessun posto di lavoro verrà perso a causa del coronavirus». Un virus che conta oltre 2.300 contagiati in Germania ( scuole chiuse da lunedì in 14 Länder) e che la GroKo è sicura di poter sconfiggere perché «noi siamo più forti».
«Come governo e come Länder, faremo tutto ciò che è necessario, tutto quello di cui la Germania ha bisogno», ha detto Angela Merkel dalla cancelleria, coniando il whatever it takes statale: «Misure inedite nella storia della Repubblica federale».Poche ore prima il ministro delle Finanze Olaf Scholz aveva parlato di un «bazooka», facendo suo lo strumento della potenza illimitata del banchiere centrale: «Abbiamo risorse in cassa e le possiamo usare», ha proclamato. La Germania ha risparmiato negli ultimi dieci anni applicando il freno sul debito e lo zero nero: il debito/Pil è sceso sotto il 60% dall’82% al picco della crisi finanziaria 2008-2012, e i margini di manovra ora sono enormi. Il ministro dell’Economia Peter Altmaier ha usato la metafora dello scudo che il governo metterà a protezione di lavoratori e imprese. In tre fasi: si inizia con le garanzie e i prestiti per tamponare carenze di liquidità a breve termine; la seconda fase, nel caso di peggioramento della situazione, prevede un aumento degli stanziamenti dei prestiti; la terza fase, quella dello scenario peggiore, metterà in campo massicci programmi di stimolo fiscale. 
Il pacchetto annunciato ieri consiste, per una grossa fetta, di garanzie pubbliche – fino a 460 miliardi quelle disponibili dallo Stato federale e che possono essere aumentate di altri 93 miliardi – che verranno messe a disposizione della Kfw (la Cdp tedesca) per erogare crediti tramite le banche alle aziende e risolvere crisi di liquidità. Per ora lo Stato ha fatto un primo stanziamento pari a 20 miliardi ma metaforicamente «non ci sono limiti a quanto la Kfw può fare», ha assicurato Scholz. Gli interventi sulle garanzie prevedono un aumento della percentuale di rischio che si accolla lo Stato, uno snellimento delle procedure di concessione e un ampliamento dei soggetti che possono farvi ricorso.
Lo strumento delle garanzie è stato già utilizzato dalla Germania per centinaia di miliardi ai tempi della Grande Crisi bancaria: una carta vincente perchè, quando non escusse, le garanzie non rientrano nel calcolo del debito pubblico. Inoltre la Kfw, come la Cdp, è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione e quindi non concorre al debito pubblico: è sottoposta ai vincoli stringenti di Eurostat e in situazioni normali non può fare interventi equivalenti agli aiuti di Stato: ma in tempi di emergenza come questi, i diktat europei contro gli aiuti di Stato verranno allentati. Già ieri Altmaier ha cavalcato il suo preferito cavallo di battaglia: la nazionalizzazione, in questo caso un ingresso temporaneo dello Stato in aziende di rilevanza strategica per il Paese e che rischiano la bancarotta a causa del voronavirus. Una di queste, Lufthansa? 
Le misure annunciate ieri dalla GroKo, con un intervento corale di Cdu-Csu e Spd, punteranno anche molto sullo strumento principe in Germania della cassa integrazione Kurzarbeiter che verrà adattata a questa emergenza, ampliando il bacino degli utilizzi. Interventi importanti, infine, sono previsti per le scadenze del versamento delle tasse: slittamenti e ritardi senza penali.