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 2020  marzo 11 Mercoledì calendario

Alitalia, altri 400 in cassa integrazione

Alitalia naviga a vista. Il difficile momento della compagnia è stato affrontato ieri in riunioni riservate tra dirigenti delle risorse umane e i sindacati. Alitalia ha chiesto di aumentare di 400 addetti i lavoratori in cigs (sono già 1.020) fino al 23 marzo, a causa del taglio dei voli per il Coronavirus. Rimane invariata la richiesta, già presentata dal commissario Giuseppe Leogrande, di mettere in cigs 3.960 lavoratori dal 24 marzo fino al 31 ottobre. Una richiesta enorme, pari a un terzo dell’organico. Sarebbe come se Lufthansa sospendesse dal lavoro 30mila persone.
Intanto gli interessati alla compagnia fanno i preparativi per presentare la manifestazione d’interesse all’acquisto entro il 18 marzo. Il crollo del traffico per il Coronavirus non favorisce la cessione. Tuttavia Leogrande non ha modificato la tabella di marcia.
Il gruppo che assiste German Efromovich, coordinato da Antonio Guizzetti, è al lavoro per presentare una proposta d’acquisto. Secondo fonti vicine all’imprenditore, Efromovich sarebbe disponibile a mettere fino a 1 miliardo di euro per il rilancio.
In questa prima fase bisogna dimostrare la disponibilità di almeno 250 milioni. Nel luglio 2019 Efromovich si era proposto come quarto socio nella cordata di Fs-Mef-Delta. Però Mediobanca, advisor di Fs, lo scartò, ritenendo che non avesse i requisiti economico-finanziari (furono esclusi anche Carlo Toto e Claudio Lotito), preferendogli Atlantia, alla quale Mediobanca è storicamente vicina. Stavolta l’advisor è Rothschild. Dopo il taglio dei voli del 30-40%, Alitalia e i sindacati chiedono al governo misure straordinarie di sostegno. Si dà la colpa al Coronavirus anche per situazioni che già erano molto difficili. In crisi anche Blue Panorama, che nel 2018 dichiarava un utile di 2,77 milioni di euro, ma adesso vuole fermare l’attività e mettere in cigs tutti i 650 dipendenti. La richiesta di misure di sostegno non è stata fatta direttamente, è in una lettera inviata al governo, firmata da associazioni datoriali (tra cui Assaereo e Assaeroporti) e dai sindacati, confederali e Ugl Trasporti. Le richieste vanno dalla cigs per 12 mesi al rifinanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo, con il «ripristino strutturale» della destinazione di parte dell’addizionale di 3 euro a passeggero, che dal primo gennaio 2019 rimane all’Inps. Si chiede di sospendere le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali aziendali per 24 mesi e la «defiscalizzazione e decontribuzione di tutte le voci retributive aventi carattere di indennità» a carico dei lavoratori. Fnta, che raggruppa Anpac, Anpav e Anp, fa notare che «i piani di cancellazione dei voli attuati dalle compagnie al momento riguardano il bimestre marzo-aprile ma potrebbero prolungarsi: le ricadute hanno da subito concreto impatto negativo sui piloti e gli assistenti di volo». Fnta chiede «che il governo decreti: a) il rifinanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo; b) una modalità facilitata di accesso agli ammortizzatori sociali; c) la reintroduzione della decontribuzione indennità di volo». Il costo di tutte queste misure non è quantificato.