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 2020  marzo 10 Martedì calendario

La truffa del petrolio del padrone del Congo

Ci si può fidare di un presidente che avrebbe speso 114 mila euro per un paio di scarpe di coccodrillo, mentre il suo Paese annega tra i debiti? Diversi leader europei lo hanno fatto e in nome della protezione dell’ecosistema hanno detto sì ancora una volta alla richiesta di soldi di Denis Sassou-Nguesso, dal ’79 (salvo una parentesi di cinque anni) alla guida del Congo Brazzaville. Ora l’inchiesta di un team di giornalisti tedeschi e francesi potrebbe farli pentire.
Tutto è cominciato lo scorso Ferragosto, 59esimo anniversario dell’indipendenza del Paese, che non va confuso con il più grande e quasi omonimo vicino, la Repubblica democratica del Congo. Il presidente compare in tv e annuncia che è stato scoperto nel nord, in un’area chiamata Ngoki Block, un gigantesco giacimento di petrolio, da 359 milioni di barili. Praticamente la produzione del Paese risulterebbe quadruplicata. Subito dopo, un avvertimento al mondo: noi vorremmo proteggere l’ambiente, ma i fondi compensativi per i nostri sforzi ecologici che erano stati promessi non sono stati sbloccati.
Il ricatto con la trivella in mano risulta efficace anche perché nella zona del vantato giacimento è stata di recente mappata una delle più grandi torbiere della Terra, un deposito di carbonio tra le acque delle paludi che equivale a tre anni di emissioni mondiali. Le torbiere sono come dei forzieri di carbonio, purché però siano preservate intatte.
In poche settimane la minaccia sortisce il suo effetto, scrive Der Spiegel. Il presidente francese Emmanuel Macron riceve a Parigi il suo omologo congolese e promette al Paese africano 60 milioni di euro di aiuti europei, incluso un contributo tedesco. Un modo per spingere a muoversi rispettando la zona delle paludi.
Il problema è – spiega lo Spiegel, che ha lavorato in collaborazione con il consorzio European Investigative Collaborations e l’Ong Global Witness – che il giacimento sarebbe un bluff. Total e Shell avevano fatto già prospezioni nell’area anni fa e avevano concluso che non valeva la pena continuare. La compagnia che ora ha fatto le ricerche si è limitata a un solo test, giudicato dagli esperti assolutamente insufficiente. Ma l’annuncio serviva: in vista delle presidenziali dell’anno prossimo e soprattutto per sollecitare la generosità internazionale.
Con Sassou-Nguesso qualche cautela in più sarebbe auspicabile. A San Marino sono stati sequestrati su suoi conti 19 milioni di euro probabile frutto di riciclaggio. L’amore per il lusso sfrenato del presidente è noto: la stampa britannica ha raccontato che infila i piedi in scarpe di coccodrillo da 114mila euro, ostenta orologi per 2,3 milioni di euro e a Parigi riposa in suite da 11mila euro a notte. Una volta i leader cleptocrati lucravano sulla pelle dei bambini denutriti bisognosi di aiuti internazionali. Oggi fanno leva sulla cattiva coscienza ambientale dei Paesi ricchi, pronti a pagare per preservare i polmoni più remoti della terra, visto che quelli vicini li hanno già distrutti.