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 2020  marzo 09 Lunedì calendario

Caro meridionale, resta al Nord

Caro meridionale irresponsabile, scrivo a te, a te che sabato sera sei andato in stazione, borsone in spalla, e alla chetichella ti sei messo su un treno e sei partito. 
Scrivo a te, perché è importante che tu capisca il peso e l’insensatezza della tua scelta.
Ieri sera, tu e altri come te, siete "scappati" dal Nord prima che il pastore chiudesse il recinto, e il gregge alla fine si era dimezzato (una iperbole necessaria per farvi capire l’errore). 
Dove siete andati? Perché siete scappati, pensando che fosse giusto tornare da mamma’ per stare al calduccio delle vostre case?
Prima il Nord è tutta una bellezza, Milano è fantastica, ci dà il lavoro, ogni cosa funziona a meraviglia, gli ospedali sono eccellenti, la gente è educata, le università sono efficienti e offrono servizi impeccabili, mica come da noi che è tutto allo sbando, e poi sparite come se un bravo prestigiatore vi avesse ingoiato nel suo cilindro. Un tipo imbufalito su Facebook scriveva oggi: «Siete dei mentecatti. I meridionali che stanno tornando al Sud tornano a casa, dalle loro famiglie, non fanno niente di male. Informatevi prima di sparare stronzate». 
A questo signore, e a quelli che la pensano come lui, vorrei ricordare che ogni inconsapevole infettato ne infetta altri due, tre o quattro a sua volta. È questo il bene che si vuole alle famiglie? 
E ora mi rivolgo a voi, cari genitori di meridionali irresponsabili: i vostri figli passano mesi e mesi lontano dalle vostre braccia colme d’amore, quando stanno nelle città al Nord per studiare, e non necessitano del vostro conforto, o della pasta al pomodoro preparata nelle vostre cucine. Sono tranquilli, basta una telefonata. Perché proprio adesso, che il momento è difficile, e richiede uno sforzo da parte di tutti, sentono questa urgenza che potrebbe portare a conseguenze anche drammatiche? Chi controlla le loro quarantene volontarie? Siamo sicuri che avranno tutti la responsabilità necessaria di isolarsi e prendere le dovute precauzioni per salvaguardare anche gli altri?
E questo vale allo stesso modo per pendolari e persone mature, che alla stregua dei più giovani non hanno perso tempo per raggiungere i propri nuclei familiari.
A te, ancora a te, caro meridionale irresponsabile, vorrei dire quanto segue. 
Quando il Nord ti ha accolto permettendoti di realizzare il tuo futuro (ovvero, ciò che il Sud spesso ti ha negato), non ti ha chiesto conto di niente. Ti ha aperto la porta. E ora lo ripaghi in questo modo? La retorica del meridionale che eccelle in ogni ambito, e che diventa bravo avvocato, magistrato, medico, e illumina con la sua allegria e savoir-faire il triste Nord, ora va ancora bene, ma fino a un certo punto. Non sono tutti Falcone e Borsellino, ce lo avete dimostrato ieri sera. La retorica del "siamo meglio noi", "abbiamo più cuore", "che ne sanno al Nord del nostro essere solidali e gentili", ieri mattina al nostro risveglio ha mostrato i suoi limiti.
E ancora a te, caro meridionale irresponsabile, vorrei ricordare che per tutte le scusanti che potrai portare a tua difesa, dopo la tua fuga di ieri sera, saranno invalidate in blocco, perché in guerra vale solo una regola: il soldato scorretto disonora la sua gente. Ma lo Stato in questo caso ha fallito in una missione: regolare il flusso di una transumanza prevedibile. Prima dell’ultimo decreto avrebbe dovuto pensare alle eventuali disobbedienze, mettendo in atto più controlli, e dunque è colpevole in parte. 
Sì, caro meridionale irresponsabile, dovevi restare a casa. Aiutare il Nord che ti ha aiutato. E già immagino le tue obiezioni: non avrei potuto aiutare il nord rimanendo a casa. E invece sì. Anche gli esempi hanno una loro forza, e nella solidarietà del momento si creano anelli di una solidarietà più grande. 
E già che ci sono, mentre ti scrivo, cercando di usare la mia comprensione (e credimi, ce la sto mettendo tutta per giustificarti, ma non ci riesco fino in fondo), mi viene da riflettere su un’altra questione: l’indignazione di quelli che si rifiutano di capire le motivazioni di altri che, con altrettanta ostinazione, fanno di tutto per aiutare i disperati che bussano alle nostre porte (e porti). Popoli che davvero hanno la disperata "necessità di scappare". Un posto per tutti: la Siria. La guerra, l’orrore, le torture. A voi è bastato meno. 
L’indicazione del Governo a restare a casa per evitare che il sistema sanitario nazionale subisse un collasso. E dunque ditemi, cari meridionali come me, siete ancora del parere che avete ragione? Per fortuna c’è una parte del sud Italia che la pensa in un altro modo, e sono quelli rimasti lì, al nord, il triste nord (ma poi perché triste?), ad aspettare. Non sono più scemi di voi, no, sono solo più responsabili, e sapevano che andarsene così, senza ragionarci sopra, si sarebbe rivelato un altro immenso e superficiale errore.
P. S. Bastava poco, davvero poco. Qualche settimana. E invece non avete capito niente. Ma con quale coraggio poi tornerete al Nord? E adesso lo so, piogge di critiche e sermoni, ma dal canto mio ho sempre pensato che essere coerenti con ciò che pensiamo imponga anche un prezzo alto da pagare. E io sono già pronta, con il portafoglio in mano.