la Repubblica, 8 marzo 2020
A Londra il bagno nei laghi costa il doppio
Tutto è caro in questa città, tranne l’aria da respirare, peraltro fra le più inquinate d’Europa. Ma c’è almeno una cosa che a Londra si può fare spendendo poco e niente: una nuotata negli stagni di Hampstead. Simile a un bosco selvaggio, il parco più grande della capitale vanta tre laghetti artificiali, eretti due secoli fa, in cui è possibile fare il bagno (uno riservato agli uomini, uno alle donne, uno misto) per la modica somma di 2 sterline a persona, meno di 2 euro e mezzo. E gli inglesi lo fanno con crescente assiduità, in tutte le stagioni, nonostante l’acqua gelida (e il clima non certo mite): in un decennio i frequentatori delle tre piscine all’aria aperta sono passati da 200mila a 600mila.
Il successo ha fatto tuttavia scoppiare in questi giorni una furiosa battaglia. La City of London Corporation, proprietaria degli stagni (oltre che amministratrice del Miglio Quadrato, ovvero dell’omonima cittadella della finanza), ha deciso di raddoppiare il biglietto d’ingresso. Fra manutenzione e personale, gestire gli impianti costa 750mila sterline l’anno, mentre gli incassi ne producono soltanto 67mila. Visto l’alto afflusso, i conti non tornano: il problema è che è difficile verificare chi entra e paga solo un’esigua minoranza. Perciò la proprietà vorrebbe aumentare le entrate.
L’iniziativa ha provocato una rivolta popolare, finita ieri sulle pagine del Financial Times. È vero che anche 4 sterline non sarebbero una spesa esorbitante (e l’aumento offrirebbe un abbonamento annuale da 66 sterline). Qualcuno fa inoltre notare che i laghetti sorgono nel quartiere dei “champagne socialists”, equivalente dei nostri radical- chic, a cui non mancherebbero gli spiccioli per continuare il passatempo a un prezzo più alto: lo scrittore John Le Carré, l’attrice Judi Dench, il cantante Sting, tra gli altri. Ma fino al 2005 l’accesso era gratis e negli stagni si tuffa gente di ogni reddito. «Non sono soltanto un luogo ricreativo, bensì un simbolo della nostra comunità», protesta Nicky Mayhew, presidentessa della Ladies Ponds Association, l’associazione delle donne che li utilizzano. «E poi hanno ispirato tanta poesia e letteratura, di norma gli scrittori non scrivono su posti del genere». A parte gli Stagni del Patriarca, nei quali Bulgakov comincia Il maestro e Margherita. Ma in quelli non farebbe il bagno nemmeno il diavolo.