Era il 2018, un’altra era. Questa volta ai fan non viene suggerito un orizzonte, ma un libro con un titolo dal sicuro effetto commerciale: Naked, ossia nudo, in uscita per Mondadori Electa il 17 marzo. «Leggendo questo libro capirete che la nostra storia è stata bellissima, speciale, irripetibile, ma anche intensa e faticosa». Bum! Ecco il tassello che mancava, balsamo per i fan, benzina per chi guarda con sospetto la carriera di due musicisti diventati famosi senza passare dai talent, ma grazie ai video autopubblicati sui social. « Bella trovata commerciale! Poverine le ragazzine che prendete per il c... solo per fargli comprare il libro, pensate che la gente sia nata ieri? » , scrive un utente.
Il terremoto si allarga dai social ai siti di gossip. C’è chi incolpa la fidanzata di Benji, Bella Thorne, giovane attrice cresciuta a Disney Channel e oggi celebrity molto provocatoria (tra le altre cose, ha diretto un film porno, lanciato una linea di cannabis chiamata Forbidden Flowers e parlato apertamente delle sue relazioni poliamorose). C’è chi mette in dubbio la loro amicizia e chi pensa che tutto, ma proprio tutto, sia stato studiato a tavolino dalla Warner Music, la major che li segue fin dagli esordi, oppure dalla Mondadori che conosce bene i loro precedenti editoriali: l’autobiografia Vietato smettere di sognare, pubblicata da Rizzoli, aveva venduto 100mila copie. « È assurdo pensare che abbiamo annunciato la separazione per vendere qualche copia in più di un libro. Semmai è vero il contrario: abbiamo scritto il libro perché ci sembrava giusto spiegare la nostra scelta a quanti hanno creduto in noi e certe cose non si possono dire in un video o in un post. Le parole sulla carta, scritte nere su bianco, hanno un peso diverso » , dice Benji rispondendo al telefono da Los Angeles. In linea c’è anche Federico.
Pensano - o forse lo pensano i loro uffici stampa - che una intervista possa aiutare a mettere le cose in ordine. « Abbiamo deciso di tornare ad essere Federico e Benjamin perché eravamo stanchi di andare sempre a duecento allora » . Lo dice Fede, ma potrebbe essere anche Benji perché il segreto del loro successo, prima ancora che alla tenacia, va imputato alla capacità di condividere.
Lo hanno fatto da subito, quando Instagram ancora non esisteva e YouTube sembrava un passatempo per adolescenti. Ed ecco perché la loro storia - costruita video dopo video, contando le visualizzazioni ed esultando per ogni commento - racconta molto non solo di loro ma di una intera generazione diventata adulta sui social. Entrambi di Modena, si sono conosciuti nel 2010 via Facebook, quando avevano diciassette e sedici anni, con un messaggio pubblicato alle 20.05, orario che cinque anni più tardi è diventato il titolo del loro disco di debutto. Hanno cominciato a scambiarsi idee e file musicali, a registrare cover davanti a una webcam, a concentrare le hit più famose in medley di due minuti, a organizzare i primi concerti in piazza. La chiamata, ovviamente, era via social. Nel 2014 firmano un contratto con la Warner Music. Due anni e un disco dopo - certificazione platino per le vendite - ai firmacopie fanno il tutto esaurito: nel 2016 a Milano in piazza Duomo ci sono 4mila persone. Le loro canzoni diventano presto i nostri tormentoni (ricordate Dove e quando? È stata la hit dell’estate 2019).
« La verità è che siamo stanchi, gli ultimi dieci anni sono stati meravigliosi, ma non sempre facili: essere famosi significa avere migliaia di persone che osservano tutto quello che fai, che studiano ogni tuo movimento, affermazione o status, ogni foto che posti tu o le persone che ti conoscono», spiega Fede che nel libro racconta la sua relazione con Paola Di Benedetto, concorrente del Grande Fratello Vip, e l’accoglienza riservatale dalle fan. Si sentivano tradite e lo hanno accusato di essersi venduto ai paparazzi per denaro: « All’inizio ci rimanevo male, poi ho imparato a ignorare: sono solo malignità, ma è difficile estraniarsi del tutto perché in fondo è la nostra vita » . Benji racconta che per quanto tu sia famoso e per quante persone commentano ogni tua foto, «ti verrà sempre da guardare quello che fanno gli altri, confrontarti, misurarti con loro. E finirai per sentirti meno perfetto, dimenticando che quel che viene condiviso su Instagram è selezionato, scelto, filtrato, rielaborato». Si chiama burnout ed è un fenomeno che sta coinvolgendo sempre più star dei social. Da PewDiePie ad Alisha Marie, sono tante le star di YouTube che hanno dichiarato di essersi bruciate per il troppo lavoro e l’assillante esposizione mediatica. Ninja, uno degli streamer più popolari al mondo, capace di guadagnare 500mila dollari al mese trasmettendo le dirette di lui che gioca ai videogame, ha detto chiaramente cosa ci sia di così stressante: «Una volta non ho trasmesso in diretta per 48 ore. Ho perso 40 mila iscritti».
Prendersi una pausa è rischioso, anche se sei un musicista e non solo una star dei social. «Io non parlerei di burnout - dice Fede - perché non voglio piangermi addosso per qualcosa di così bello, che ho voluto con tutto me stesso, a cui ho dedicato ore e ore di lavoro ogni giorno e che rifarei anche oggi nello stesso modo. Dico solo che è arrivato il momento di dire basta e per farlo mi è sembrato giusto mettermi a nudo». Lui racconta i suoi problemi con l’alcol, gli eccessi e il malessere provato di fronte alla telecamera di X Factor nel 2018 ( ai talent infine ci sono arrivati, ma come presentatori della striscia che preparava i concorrenti alla diretta del giovedì), Benji il rapporto complicato con il denaro, la scelta di diventare vegetariano e di ridurre la sua impronta ecologica. La conclusione è identica: « Dobbiamo ritrovare noi stessi » . Qualunque cosa voglia dire, non hanno le idee chiare: « Cosa accadrà lo vedremo di giorno in giorno, ma continueremo a frequentarci. Abbiamo delle società, un’azienda di merchandising, uno studio di produzione musicale... E siamo, prima di tutto, amici » . Il tre maggio saranno insieme all’Arena di Verona, poi ognuno prenderà la sua strada artistica. Per il momento? « Non escludiamo di tornare su un palco assieme, ma non possiamo dire quando accadrà». Vaghezza a parte, la Warner continua ad averli sotto contratto e la Mondadori mette a punto la campagna marketing. Insomma, è un arrivederci? «Non è un addio». Lo dicono assieme, prima di chiudere il telefono e sospendere con un clic quella & che da sempre cementa il duo: niente Benji & Fede, solo Benjamin Mascolo e Federico Rossi. Per ora. Domani chissà.