Avvenire, 6 marzo 2020
In Cina la polmonite è un nemico antico
Come e perché si muore in Cina? La risposta (statistica) può aiutare a dismettere alcuni errori prospettici. E a perimetrare meglio l’entità dell’epidemia che sta spaventando il mondo. Ebbene il clamore sollevato dal Covid- 19 rischia di oscurare un dato di fatto. La polmonite non è certo qualcosa di inedito per la Cina (e per il mondo). All’inizio del decennio si stimava che ogni anno, nel gigante asiatico, ci fossero 2,5 milioni di pazienti affetti da polmonite e che 125.000 (5%) di questi pazienti morissero per malattie correlate alla polmonite.
Prima di proseguire sono necessarie due considerazioni. La prima: la Cina ha istituito un sistema elettronico nazionale di segnalazione e raccolta dei dati sulla mortalità (e relative cause) nel 2003. Vale a dire, dopo l’epidemia di Sars, sorta di “antecedente” del Covid- 19. Negli ultimi 15 anni la copertura e la completezza della registrazione sono aumentate notevolmente. Nel 2016, il sistema ha coperto oltre l’80% dei decessi a livello nazionale. Qualcosa però è destinato sempre a sfuggure alla “cattura” dei dai. La seconda: il gigante asiatico non offre un quadro omogeneo, sia dal punto di vista sociale che epidemiologico, ma anzi si mostra profondamente disarmonico. Chi vive nelle province urbane, costiere e più ricche della Cina orientale
si ammala di meno (e vive più a lungo) rispetto a chi abita nelle zone rurali e più povere dell’ovest del Paese. Torniamo all’interrogativo di partenza. Secondo un studio realizzato dalla rivista “ The Lancet”, è l’ictus la prima causa di morte in Cina (2017). Le altre principali cause di morte risultano essere le cardiopatie ischemiche, i carcinoma polmonari, le broncopneumopatie croniche ostruttive. Quest’ultima categoria raccoglie l’insieme di malattie respiratorie che interessano polmoni e bronchi. La rivista mette in evidenza come la graduatoria dei fattori killer sia drammaticamente mutata, mentre cambiava il volto della società cinese. Ad esempio, nel 1990, 49 persone su 100.000 sono morte a causa di cardiopatia ischemica. Entro il 2017, il tasso di mortalità ha raggiunto 124 su 100.000. E ancora: i casi di diabete sono aumentati di oltre il 50% tra il 2000 e il 2017. Dunque cambiano gli stili di vita e cambiano anche le malattie. Torniamo alla polmonite. Si tratta di un “flagello” che non riguarda solo la Cina. Nel 2017, le vittime causate di polmonite sono state, a livello mondiale, 2,56 milioni. Almeno un terzo erano bambini di età inferiore ai 5 anni. L’inquinamento e la cattiva qualità dell’aria, hanno portato al 29% dei decessi per polmonite nel 2017. Circa un milione di adulti negli Stati Uniti cercano assistenza in un ospedale a causa delle infezioni respiratorie ogni anno, 50mila muoiono per questa malattia. Per la maggior parte dei pazienti con polmonite, il microbo che causa l’infezione non viene mai identificato.