La Stampa, 6 marzo 2020
Biografia di Alice Bisi, in arte Birthh
«Spero solo che le persone che ascoltano la mia musica provino qualcosa e con l’album di infondere una certa positività». A una prima lettura questa potrebbe sembrare la dichiarazione di intenti dell’ennesimo artista new age desideroso di allargare il numero dei suoi fan con frasi a effetto ma non è così, anzi. Alice Bisi, fiorentina, cantautrice, produttrice e sognatrice ad occhi aperti tanto che i suoi confini artistici (canta rigorosamente in inglese) non sono quelli della penisola italiana. Tuttavia, se cercaste un disco o anche solo una canzone di Alice non trovereste nulla sotto questo nome. La ragazzina, della quale vi invitiamo a segnarne il nome in agenda, per il pubblico è semplicemente Birthh («perché birth, nascita in inglese, è la prima cosa che si fa nella vita e con due h alla fine lo si ricorda di più»); la sua musica, così come i testi che la raccontano, trasformano le canzoni in una continua sorpresa.
Cresciuta a Firenze, Birthh è stata inizialmente ispirata a fare musica dall’amore di suo padre per Tom Waits e Bob Dylan; per questo ha iniziato a scrivere canzoni da bambina sviluppando un amore per il pop, il soul, l’elettronica e i suoni organici che le hanno fornito le basi per questo album intitolato Woah. «Le canzoni sono ciò che mi permette di regalare pezzi della mia sensibilità -, dice rivelando di soffrire di sinestesia, un fenomeno neurologico che si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono a esperienze, automatiche e involontarie –. Non voglio che l’ascoltatore si annoi e possa vivere le mie stesse esperienze sensoriali senza annoiarsi».
Alice ha registrato le demo dell’album in 9 mesi nello studio creato nella sua cameretta e lo ha ultimato a New York con Lucius Page (già collaboratore di Solange Knowles) e il vincitore di un Grammy Robert LB Dorsey. E’ davvero difficile non rimanere colpiti da pezzi come Supermarkets, Parakeet dedicata alla nonna, Yello/Concrete e il singolo più recente e forse più hip-hop Space Dog che rapisce l’ascoltatore. Per Birth è stato disegnato un percorso che le ha permesso di suonare in spettacoli e festival insieme ad artisti del calibro di PJ Harvey, Mac DeMarco, Andrew Bird, Benjamin Clementine, Nick Murphy and Imagine Dragons; di recente la sua data al Servant Jazz Quarter di Londra è andata sold out e gli inglesi sono impazziti. Ci auguriamo che avvenga anche da noi.