https://www.lettera43.it/primarie-democratiche-joe-biden-elizabeth-warren-bernie-sanders/, 5 marzo 2020
L'uscita di Warren può cambiare la sfida tra Biden e Sanders
Fiato sospeso nell’attesa di capire a chi Elizabeth Warren offrirà il suo endorsement e con esso anche i suoi delegati per le primarie democratiche. La senatrice del Massachussets lascia la corsa dopo i magri risultati del Super Tuesday ma senza sciogliere le riserve sul suo candidato favorito, tra i due sfidanti Bernie Sanders e Joe Biden.
«HO BISOGNO DI PIÙ TEMPO»
«Oggi non farò alcun endorsement. Non sono ancora pronta, ho bisogno ancora di un po’ di tempo», ha spiegato commossa, quasi in lacrime, in una conferenza stampa davanti a casa a Cambridge, Massachusetts, confermando il suo ritiro dopo il disastroso Super Tuesday in cui non ha vinto nessuno dei 14 Stati ed è arrivata addirittura terza nel suo.
«I CAMBIAMENTI ARRIVERANNO NEGLI ANNI A VENIRE»
L’abbandono è stato anticipato al suo staff con una telefonata. «È stata quella che non avrei mai voluto fare: non sarò più in gara ma la nostra battaglia non è finita», ha ammonito. «Rifiuto l’idea che la delusione impedisca a me o a voi di vedere quello che abbiamo realizzato: non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo ma quello che abbiamo costruito insieme ha fatto una durevole differenza, non delle dimensioni che volevamo ma essa conta e i cambiamenti risuoneranno negli anni a venire».
«BLOOMBERG NON HA POTUTO COMPRARSI LE ELEZIONI»
Quindi ha tracciato il bilancio di una campagna «in cui siamo sempre stati pronti a lottare e, quando necessario, abbiamo lasciato il sangue e i denti sul pavimento: penso ad un miliardario al quale è stata negata la possibilità di comprarsi queste elezioni», si è vantata la senatrice, che nei dibattiti tv ha annichilito con i suoi attacchi Michael Bloomberg. La Warren, la prima a scendere in campo fra i democratici, aveva raccolto sostegni importanti alla sua piattaforma progressista, dalla famiglia Kennedy al New York Times che le aveva dato il suo endorsement, e per un certo periodo era stata la frontrunner della corsa. Poi Sanders ha messo la freccia conquistando la leadership dei liberal e ora spera di ereditarne i voti e il sostegno, trattandosi di piattaforme del tutto simili.
IL CORTEGGIAMENTO DI BIDEN
Ma non sembra così scontato, e non solo per qualche battibecco in campagna e la reciproca ostilità tra i rispettivi supporter. Anche per la Warren infatti la priorità è battere Trump e quindi l’eleggibilità del candidato dem: se scegliesse l’ex vicepresidente, probabilmente sarebbe la fine della corsa per Bernie, che da frontrunner ora si trova a fare l’inseguitore (566 delegati contro i suoi 501). Biden l’ha subito corteggiata con un tweet: «La senatrice Elizabeth Warren è la più fiera dei combattenti per le famiglie del ceto medio. Il suo lavoro a Washington, in Massachussetts e nella campagna elettorale ha fatto veramente la differenza nella vita delle persone. Avevamo bisogno della sua voce in questa corsa ed abbiamo bisogno che continui il suo lavoro al Senato».
TRUMP: «IL RITARDO DI WARREN COSTERÀ LA NOMINATION A BERNIE»
Silenzio per ora da Sanders, che però ostenta ottimismo: «Credo di avere ogni ragione di credere che vinceremo queste primarie e che possiamo battere Donald Trump». Ma il tycoon lo ha gelato: “Elizabeth ‘Pocahontas’ Warren ha appena lasciato le primarie democratiche… Troppo tardi, tre giorni dopo. È costato al pazzo Bernie almeno Massachusetts, Minnesota e Texas. Probabilmente gli costerà la nomination!». Biden invece ha potuto beneficiare del ritiro e dell’endorsement di due candidati moderati, Pete Buttigieg e Amy Klobuchar, alla vigilia del Super Tuesday, e di quello di Michael Bloomberg subito dopo. Oltre che della regia discreta dietro le quinte di Barack Obama, come suggeriscono i media, anche se Biden nega: “Immaginate se mi avesse dato l’endorsement e avessimo vinto alla grande come è successo, avreste detto tutti che ho vinto grazie a Obama. Invece sto vincendo grazie a me. Me lo sta guadagnando da solo». Chissà se si guadagnerà anche quelli della più fiera dei combattenti per i ceti medi.