ItaliaOggi, 5 marzo 2020
La prostituzione minorile è in aumento
È un flagello. Un fenomeno molto complesso in continua crescita. Sono sempre di più i minorenni, in maggioranza ragazze, che si prostituiscono: tra 5 mila e 8 mila nel 2013, secondo le stime dell’associazione Agir contro la prostituzione minorile. Nel 2019, sono state identificate 188 prostitute minorenni, il 28% in più rispetto all’anno precedente, secondo quanto ha indicato a Le Monde l’ufficio centrale per la repressione della tratta degli esseri umani (Ocrteh). Tra queste, qualcuna aveva solo 13 anni. E tra i magnaccia, il 12% erano essi stessi minorenni. Oggi la prostituzione minorile tocca tutti i contesti sociali e tutte le zone geografiche, ha detto a Le Monde, Katia Baudry, sociologa. Anche nei bagni delle scuole c’è chi pratica pompini per 5-10 euro.Spesso le famiglie sono le ultime a scoprirlo come ha raccontato Nina, 17 anni, nel suo libro Papà vieni a cercarmi (Papa, viens me chercher, edizione Observatoire, 208 pagine, 18 euro) scritto con l’aiuto della giornalista Jacqueline Remy. Un libro che è un grido, il racconto del suo ritorno dall’inferno. Nina dice che le ci è voluto del tempo per accettare che quello che stava facendo era prostituzione, preferiva parlare di accompagnamento o di escort; prostituta era troppo degradante ai miei occhi, ha scritto nel libro. Nina è una ragazza di buona famiglia, unita, che non la trascurava. Il padre, dirigente d’azienda, ha riferito di non aver capito: all’inizio Nina rubava dei soldi, poi fuggiva, fino a che, un giorno, la scoperta, sulla Rete, che si prostituiva. «Ci siamo sentiti completamente sopraffatti», ha detto il padre a Le Monde. Il libro descrive le ragioni e i meccanismi che conducono in qualche mese un’adolescente di 15 anni, appartenente ad un contesto sociale agiato, a intrattenere clienti in una camera di hotel sorvegliata da un pappone. Una testimonianza preziosa sulla prostituzione dei minori, che preoccupa in maniera crescente le autorità e sulla quale si sa poco e nulla.